giovedì 23 aprile 2015

FACEBOOK UCCIDE...


BISOGNEREBBE SAPERE CHE SIA I SOCIAL NETWORK E SIA I VIDEOGIOCHI, USATI IN MANIERA ESAGERATA, PORTANO AD UNA VERA E PROPRIA DIPENDENZA CAUSANDO MOLTEVOLI DISTURBI E, COME IN TUTTE LE COSE, SI DOVREBBE MOLTO LIMITARE ALL'ABUSO DI QUESTA TECNOLOGIA E SOPRATTUTTO SE SI SCEGLIE DI GUARDARE DEI BAMBINI BISOGNEREBBE SPEGNERE TUTTO E DEDICARSI 
A LORO CON TANTO AMORE...



Si è dichiarata colpevole di fronte il giudice. Colpevole del più orrendo degli omicidi ai danni della più indifesa delle vittime. Sheila Polanski, babysitter 39enne di Gloucester City, New Jersey ha scosso violentemente una bimba di due anni che le era stata affidata e l'ha poi lanciata contro il muro lasciandola morire, per poter continuare a giocare con un'applicazione di Facebook. La donna ha ammesso poche ore fa di essersi arrabbiata a morte con la piccola Madeline McHenry perché stava piangendo e di avela uccisa. L'omicidio risale al il 5 luglio del 2011.  Dopo aver scosso la bimba facendole perdere conoscenza - si legge sul New York Daily News – la babysitter ha giocato per due ore a Yo-ville online, mentre la piccola era riversa sul pavimento. La Polanski ha chiamato la polizia solo diverse ore dopo, quando oramai era troppo tardi. La bambina è stata trasportata d'urgenza in ospedale ma le ferite le sono risultate fatali. Madeline McHenry è morta due giorni dopo.  L'assassina dopo aver detto al giudice che in quel periodo era particolarmente stressata ha ammesso di essere colpevole di omicidio aggravato. La sentenza è prevista per il 2 di maggio. La donna in passato è stata seguita da un medico e ha preso farmaci per problemi mentali. L'agenzia di babysitter non ha mai fatto menzione della cosa ai genitori. «Non so proprio cosa possa essere passato per la mente di quella donna quando ha preso nostra figlia e l'ha gettata contro un muso uccidendola», ha dichiarato il papà Dan McHenry. Secondo alcune indiscrezioni la donna rischia non più di 12 anni di carcere

(Fonte: Leggo.it)

martedì 21 aprile 2015

COSI' NON VA'....


C'E' VERAMENTE QUALCOSA 
CHE NON VA IN QUESTA SOCIETA',
E NON SONO SOLAMENTE 
LE DISATTENZIONI DEI GENITORI...


Christopher Furniss-Roe, 8 anni, era stato mandato in camera dai genitori dopo un bisticcio con la sorellina minore. Un quarto d'ora dopo il bimbo è stato ritrovato impiccato al suo lettino a castello. Inutili i soccorsi, è morto il giorno successivo. È accaduto Pontypool, in Galles. Come riporta il Mirror, Christopher quel pomeriggio, dopo essere tornato da scuola, aveva litigato con la sorellina nel cortile di casa a causa di un secchiello da spiaggia rotto-I due fratellini si sono azzuffati e i genitori hanno spedito il maggiore in punizione in camera. Ma poco dopo il papà Jason è entrato nella stanzetta e ha trovato il piccolo impiccato al lettino. A nulla sono valsi i tentivi di soccorso Christopher è stato ricoverato in fin di vita, ma purtroppo non c'era nulla da fare e il giorno successivo i genitori hanno preso la drammatica decisione di staccare la spina. È stata aperta un'inchiesta sull'accaduto. In tribunale è stato detto che quel giorno il bimbo era felice perché era andato bene alla corsa organizzata dalla scuola nel giorno dello sport. Secondo gli inquirenti il bimbo non avrebbe avuto intenzione di uccidersi: "Probabilmente - dicono - ha finto di impiccarsi per ottenere il perdono, ma tutto è finito tragicamente". 

(Fonte: Leggo.it) 

venerdì 17 aprile 2015

NON CHIAMATELA MAMMA...

 PER FAVORE NON CHIAMATELA MAMMA, 
QUESTO E' UN VERO MOSTRO
DI CUI NON MERITA NESSUNA MINIMA COMPASSIONE



Misty Machinshok, 33 anni della Pennsylvania, non può più avere figli ed è separata dal primo marito. Il suo desiderio di avere un altro bambino, oltre le sue due figlie femmine di 15 e 11 anni, l'ha portata a diventare una mamma orco.

La donna ha infatti conosciuto in chat un ragazzo di 29 anni, divenuto suo compagno. Poi lo ha aiutato a violentare tutti i giorni per un anno la figlia più grande per cercare di metterla incinta e avere un altro bimbo da crescere. L'uomo avrebbe anche approfittato della sorellina più piccola.

"Lei le teneva le braccia e lui approfittava di lei", ha detto la corte durante il processo. La coppia, già in carcere, rischia adesso dai 15 ai 30 anni per abusi su minori.

(Fonte: Leggo.it)

lunedì 13 aprile 2015

I BAMBINI, LE PREDE PIU' AMBITE


LA SCUOLA, SOPRATTUTTO QUANDO SI PARLA AI BAMBINI, NON DEVE MAI INVADERE IL CAMPO DELLA FAMIGLIA CHE HA IL DIRITTO DI EDUCARE I FIGLI SECONDO LA PROPRIA VISIONE CULTURALE




Cosa devono fare i genitori quando vengono a sapere che nell'asilo nido o nella scuola pubblica dell'infanzia i propri bambini sono educati in un modo contrario ai valori culturali tradizionali della famiglia composta da un padre e da una madre? Il comportamento più sensato è portare via i figli da quella scuola. Ormai non sono pochi i casi in cui, col pretesto di difendere il giustissimo diritto alla libera scelta sessuale, è stata accettata una pesante ingerenza nell'educazione scolastica, in particolare dei bambini piccoli, per diffondere un'ideologia che vuole lo sfascio della struttura tradizionale della famiglia. Questo, naturalmente, nel nome del progresso e dell'emancipazione civile.
Chi avrebbe mai pensato che il tramonto dell'ideologia marxista avrebbe trasferito il comunismo sotto le bandiere dell'omosessualità, chi avrebbe mai potuto immaginare che l'omosessualità, sia pure non consumata ma soltanto mimata o recitata, sarebbe diventata un'indispensabile iniziazione per rianimare idee comuniste defunte che, con il diritto alle scelte sessuali individuali, non ha nulla a che fare. La roccaforte che il marxismo avrebbe dovuto distruggere era la famiglia, perché sulle sue macerie avrebbe potuto incominciare a costruire un'altra idea di società. 

Oggi, ancora, la famiglia è sotto il tiro incrociato di un'ideologia che la vorrebbe annientare: ma non apertamente, in modo subdolo, ipocrita, sostenendo che un padre e una madre sono irrilevanti nella composizione genitoriale, che la famiglia si può comporre di due uomini o di due donne con le stesse funzioni dei genitori di una famiglia tradizionale.
La scuola non può arrogarsi il diritto di usare libri che possono pesantemente interferire sull'educazione dei bambini. I genitori hanno il sacrosanto diritto di protestare quando vengono estromessi da questa fondamentale funzione educativa.
Nelle scuole italiane, quelle della prima infanzia e dell'adolescenza, stanno diffondendosi libri che, con il pretesto di far conoscere «la cultura della differenza» (indecente eufemismo che offende la differenza, confondendola in una cultura dell'omologazione omosessuale) attacca l'istituto famigliare, mettendo in crisi il principio stesso che nella famiglia ci siano un padre e una madre di sesso diverso. Si è arrivati al punto che, nel leggere questi libri, chi si azzarda ancora a sostenere che una famiglia sia composta da un padre e da una madre, debba vergognarsi e scusarsi di fronte ai profeti del nuovo progressismo, cioè agli omosessuali dichiarati.

Talvolta l'aspetto grottesco di questa nuova visione dell'emancipazione civile viene alla luce per casi fortuiti, come è accaduto recentemente a Venezia dove nella giunta del sindaco, invece di litigare i due classici galli nel pollaio, hanno litigato due galline in mezzo a spauriti galletti. Allora, si è saputo che una delle galline (absit iniuria verbis), cioè un'assessora, ha fatto il convegno: «Maestra, ho due mamme», e l'altra gallina, per tutta risposta alla collega della sua stessa area politica ma in competizione nella raccolta delle preferenze, ha replicato con: «Maestra, ho due papà», invadendo le scuole con migliaia di libricini (costati 9.814,86 euro al Comune) «per educare i bambini contro le discriminazioni e per promuovere l'omogenitorialità», in sostanza contro l'idea reazionaria e oscurantista che una famiglia sia composta da un papà e da una mamma, parole che a Milano sono state abolite e sostituite dal neutro genitore e in un liceo da «genitore uno» e «due», senza pensare, tra l'altro, all'ingiustizia della graduatoria.
A Venezia, intanto, non si sa cosa farà adesso il sindaco entrando nel pollaio della sua giunta: c'è piuttosto da chiedersi perché il ministro dell'Istruzione non intervenga per disciplinare un problema che ha ormai rilevanza nazionale, che è preda della più disastrosa anarchia, che non può essere lasciato alla fantasia degli amministratori dei Comuni.

(Fonte: ilgiornale.it)

giovedì 9 aprile 2015

SORRIDERE SEMPRE


IL SORRISO E' UN BENEFICIO 
PER CHI LO FA E PER CHI LO RICEVE.
SORRIDETE SEMPRE, NON FERMATEVI MAI



Sorridere sempre
Ostinatamente
L’ottimismo serve
E’ quella spinta in piu’

Se il volto si accende
A volte e’ importante
Il mondo si arrende
Se sorridi tu

Abbasso i malinconici
Il pianto dei nostalgici
I pessimisti cronici
E chi non si ama piu’

La vita cambia
Se c’e’ chi cambia
Tira fuori la grinta
Un bel respiro tu
Rispondi a quei probelmi
Con la serenita’
La forza di un sorriso
Il tuo segreto
E’ qua’

Piu’ slancio ai desideri
Ai sentimenti veri
Sali fin dove arrivi
Ma non fermarti la’
Risparmiati una lacrima
Per la felicita’

Sorridere sempre
Coraggiosamente
Bisogna avere fede
Pazienza ed ironia
Sia affannano gli uomini
Si arrabbiano e disperano
Ma se la luce incontrano
Chi li ferma piu’

La vita e’ tanta
E ti spaventa
Vita che ti conquista
Se l’assaggi

Ti provoca
Ti accende
Ti sbatte qua’ e la’
Inventala
Difendila
Lei ti ripaghera’

Seguiamo quel sentiero
Intoniamoci al coro
Leggeri quei pensieiri
Piu’ rilassati noi
Sorridimi sorridimi
Non ti fermare mai

Sali fin dove arrivi
Che poi ti sostengo io
Sorridere per vincere
E qui’ il segreto mio
Sorridere sempre

(Renato Zero)

sabato 4 aprile 2015

BUONA PASQUA...



Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: “Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio”.
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
“Viva la pace,
abbasso la guerra”

(Fonte: Gianni Rodari)
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