lunedì 19 settembre 2016

KIDS COMPANY


UNA GRANDE DONNA DI CUI MOLTI DI NOI DOVREBBERO PRENDERE D'ESEMPIO...
 
 

Camila Batmanghelidjh, ex rifugiata iraniana nel Regno Unito, è psicoterapeuta e fondatrice di “Kids Company”, associazione che accoglie e aiuta bambini e ragazzi (anche membri di gang giovanili) che si trovano in situazioni di grave disagio, offrendo loro assistenza emotiva, scolastica e pratica (cibo, vestiti, case protette). Il lavoro di “Kids Company” è riconosciuto ed apprezzato nel Regno Unito per i notevoli risultati conseguiti: nel 91% dei casi si registra il completamento degli studi, nel 90% l’abbandono dell’attività criminale e nel 69% il conseguimento di un lavoro a tempo pieno.
Nata in Iran in una famiglia benestante, da madre belga e padre iraniano, Camila ha avuto una prima infanzia molto felice. I genitori mandarono Camila e la sorella in due collegi inglesi a studiare, ma nel 1979, a causa della rivoluzione, la loro vita cambiò totalmente: i beni della famiglia vennero confiscati e la casa incendiata, il padre di Camila, sostenitore dello Scià di Persia, venne imprigionato e ogni giorno rischiava di essere giustiziato. “Ho avuto un’infanzia davvero privilegiata, ma tutta la mia vita è stata spazzata via. E’ stato tremendo. La mia vita è stata stravolta e mi sono ritrovata, in un attimo, senza casa, senza status e senza denaro, come la maggior parte dei ragazzi che bussa alla mia porta”, ha raccontato Camila alla stampa inglese. Gli insegnanti di Camila la aiutarono a chiedere asilo politico e lo status di rifugiata. Il preside riuscì a garantire il pagamento della retta scolastica, ma Camila dovette trovare un lavoro part-time come baby sitter per pagarsi le spese correnti. La sorella non resse alla pressione psicologica e si suicidò in collegio. Per fortuna i genitori di Camila furono risparmiati, poterono lasciare l’Iran e raggiungerla in Inghilterra, ma nessuno di loro ha più potuto tornare a casa.
Camila, che ha sempre voluto lavorare con i bambini, riuscì a completare gli studi e diventare psicoterapeuta infantile. I piccoli pazienti che le venivano indirizzati dai servizi sociali inglesi, però, tendevano a saltare gli appuntamenti perché dovevano essere accompagnati da un adulto, ma le loro famiglie non erano affidabili. “Così ho deciso di attivare, in una scuola elementare, un servizio di psicoterapia a cui i bambini potessero fare riferimento da subito”, ha detto. “Ma il mio sogno era creare una struttura alla quale i piccoli potessero chiedere aiuto direttamente. Realizzare qualcosa che potesse soddisfare le loro esigenze e i loro bisogno in tempo reale e senza intermediazioni”.
Nel 1996, pur avendo pochissimi soldi, decise di rischiare e fondò la Kids Company. Aprì il primo centro a Londra, arredato e concepito per aiutare i minori di 11 anni, i più piccoli e vulnerabili: un mondo di fantasia a metà strada tra “Alice nel paese delle meraviglie” e “Le mille e una notte” con pareti, tavoli e sedie coloratissime. Ma i primi a bussare alla porta furono alcuni teenager membri di gang londinesi piuttosto violente: “Aprivo le porte tutti i pomeriggi alle tre ed ero terrorizzata, ma – per alleviare la tensione – li facevo accomodare e chiedevo loro di non sputare per terra”. La cosa ha funzionato: Camila è riuscita a conquistare la loro fiducia, tanto che, ancora oggi, il 97% degli adolescenti entra in contatto con lei non attraverso i servizi sociali, ma col passaparola.
Il successo di Camila coi minori risiede in un mix unico – basato sulla sua lunga esperienza – di psicoterapia, assistenza immediata (pasti caldi, abbigliamento adeguato, abitazioni protette e sicure, istruzione), costante supporto emotivo e stimolazione di fantasia e creatività. Dal 1996 ad oggi la Kids Company ha accolto e aiutato circa 36.000 bambini e ragazzi vittime di abuso e di abbandono. In questo momento ne assiste 18.000 e il suo staff conta circa 600 professionisti e 11.000 volontari suddivisi fra i centri di Londra e di Bristol
“Ciò che facciamo”, ha spiegato, “ è semplice: quando i bambini arrivano lo staff lascia che facciano le attività che preferiscono. Non apre o chiude file su di loro, ma cerca di conoscerli. Lo staff fornisce loro tre pasti caldi al giorno e, in caso di necessità, ci sono sempre un medico, uno psicoterapeuta, un dentista, un ottico, artisti e allenatori sportivi. Certo, ci sono anche bambini molto problematici che, all’inizio, perdono facilmente il controllo e possono causare danni. Ma io non mi lascio intimorire e cerco di stemperare la tensione. Mi avvicino a loro, prendo il viso tra le mani e dico: ma davvero pensi di farmi paura? Davvero vuoi che pensi che sei “cattivo”? Io non ho paura di te: per me sei non sei cattivo, ma stai solo soffrendo”. Ci vogliono almeno due anni di terapia e di “amore incondizionato” per conquistare la fiducia di un bambino disagiato, ma dal quel momento ha inizio la loro straordinaria trasformazione: “Abbiamo visto bambini senza fissa dimora studiare e laurearsi in medicina. Ragazzi che dormivano tra i bidoni della spazzatura e facevano parte di una gang, studiare giurisprudenza”.
L’obiettivo principale di Camila – che nel 2006 ha vinto il premio “Donna dell’anno” e nel 2013 è stata nominata fra le 100 donne più autorevoli del Regno Unito – è impedire ai bambini abusati e maltrattati di diventare, a loro volta, genitori violenti: “E’ un cerchio. Nessuno diventa violento senza motivo. Si tratta di dare a questi ragazzi strumenti concreti e adeguati a risolvere il problema, in modo che nella loro vita non ci sia mai più spazio per la violenza”. E ha concluso: “Tutto ciò che voglio è lavorare con i bambini. Molti mi chiedono qual’è il mio “segreto”. Forse è questo: non ho mai dimenticato come ci si sente quando si è bambini. Così riesco a vedere il mondo dal loro punto di vista e a capire di cosa hanno davvero bisogno”.

(Fonte: www.buonenotizie.it)

domenica 11 settembre 2016

IL MEGLIO DI TE...


TUTTO QUELLE CHE SI FA,
BISOGNA FARLO CON IL CUORE,
SENZA ASPETTARSI NULLA DAGLI ALTRI
 


IL BENE CHE FAI
POTRA' ESSERE DIMENTICATO:
NON IMPORTA, FA' IL BENE
 
QUELLO CHE HAI COSTRUITO
SARA' DISTRUTTO:
NON IMPORTA, COSTRUISCI
 
LA GENTE CHE HAI AIUTATO
FORSE NON TI DIRA' "GRAZIE":
NON IMPORTA AIUTALA.
 
DAI AL MONDO
IL MEGLIO DI TE
E TI TIRANO LE PIETRE:
NON IMPORTA,
DA' IL MEGLIO DI TE.

(Madre Teresa di Calcutta)

martedì 6 settembre 2016

AMORE MATERNO MORTALE


NON RIESCO PROPRIO A CAPACITARMI COME
UNA DONNA, DOPO 9 MESI DI ATTESA, ANSIE, PREOCCUPAZIONI, SPERANZA E AMORE RIESCA A FAR TUTTO CIO' A COLORO CHE SONO LA PROPRIA VITA

 
 
E' accusata di aver accoltellato a morte i suoi due figli, di quattro anni e otto mesi,  la giovane madre di 21 anni, Raven Veloz, arrestata in Oklahoma. Il più piccolo Ezechiele è morto, mentre la bambina, Sophia, è ricoverata in gravi condizioni. Il dramma si è consumato lunedì mattina
La giovane mamma ha colpito anche il compagno Sergio Garcia, ferito in modo meno grave, mentre Sophia è stata pugnalato più di 15 volte. "Mio fratello si sta riprendendo, ma il mio nipotino non c'è più", ha detto il cognato Victor Garcia. Raven ha anche cercato di pugnalare se stessa per far ricadere la colpa su Sergio. I due non erano sposati e stavano per essere sfrattati dall'appartamento in cui vivevano per problemi economici. Sulla Veloz pendono il reato di omicidio di primo grado e altri due capi di imputazione per aggressione con un'arma letale.
Secondo quanto emerge dalla pagina di Facebook, la donna aveva un'altra figlia di due anni morta nel gennaio scorso. Per questo era subentrata la depressione.
"Forse non riusciva a superare il dolore della perdita di sua figlia", hanno detto alcuni testimoni.
I parenti hanno creato una pagina di raccolta fondi per aiutare la famiglia a sostenere le spese dei funerali.
 
 
(Fonte: Leggo.it)
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