martedì 30 dicembre 2014

BUON ANNO 2015



OGNUNO DI NOI SCEGLIE COME AFFRONTARE 
LA PROPRIA VITA.
SCEGLIETELA NEL BENE E NELL'AMORE, NEL RISPETTO E NEI SORRISI E VEDRETE CHE NON SBAGLIERETE MAI

BUON ANNO 2015




Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
(Gianni Rodari)

FILASTROCCA DI CAPODANNO





Fammi gli auguri per tutto l'anno:
voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.


(Gianni Rodari)

domenica 28 dicembre 2014

TUO AMICO




Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita

Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
Pero’ quando serve staro’ vicino a te
Non posso evitarti di precipitare,
solamente posso offrirti la mia mano
perche’ ti sostenga e non cadi
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
Pero’ gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
Pero’ posso offrirti lo spazio necessario per crescere
Non posso evitare la tua sofferenza,
quando qualche pena ti tocca il cuore
Pero’ posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
Solamente posso volerti come sei ed essere tuo Amico.

( Jorges Luis Borges )

mercoledì 24 dicembre 2014

VORREI UN SERENO NATALE PER TUTTI




Vorrei avere il potere di regalare per Natale
ad ogni bimbo un sorriso, di restituire ad ogni madre
suo figlio almeno per un abbraccio
e di asciugare quelle lacrime di chi troppo ha perso,
di accarezzare il cuore del disperato con un sogno
e di regalare l'anima in tormento un po' di pace.
Vorrei avere il potere di spegnere per Natale
il rumore della guerra e il terrore dal volto
di chi troppe volte la vita ha violentato.
Vorrei trasformare la violenza in un abbraccio di pace
dove colori, religioni e divergenze di ogni tipo
possano danzare insieme la danza del rispetto
formando un mondo migliore fatto di amore.
Vorrei avere il potere di incartare l'amore
e farlo arrivare fra le pareti della vostra anima
per rendere tutto quanto un po' migliore.
Vorrei avere il potere di regalare a tutti un mondo
d'amore e un sereno Natale pieno di sogni.

(Silvana Stremiz)

martedì 16 dicembre 2014

IMPEGNATA A FARE SESSO...


Speriamo che grazie a questa nuova famiglia tu riprenda il corso naturale della vita con il giusto affetto, le cure e la protezione che tutti i bimbi meritano; a questa madre scellerata che dimentica il proprio figlio non saprei cosa dire, presumo o diciamo che non fosse in se' e di certo non sono io a giudicare, ma dimenticare un figlio vuol dire dimenticare la vita.


Quando esattamente un anno fa il piccolo di quattro anni, di Adelaide, in Australia venne ritrovato nella sua stanza tra pannolini sporchi, immondizia e giocattoli, la sua vita stava per spegnersi. Sarebbero bastati ancora due giorni e non sarebbe sopravvissuto. 
Pelle e ossa, disidrato e con un peso di appena 8 chili il bimbo non si reggeva in piedi. La sua vita è totalmente cambiata dal giorno in cui è arrivata la salvezza ed è stato tolto a una madre che non aveva alcuna intenzione di prendersi cura di lui. Ora ha una nuova famiglia che lo sta aiutando a crescere e a superare il trauma che lo segnerà per tutta la vita. Un percorso in salita, come raccontano i nuovi genitori proprio in queste ore, in concomitanza con la rivelazione di nuovi particolari che hanno portato in carcere la madre di 24 anni e il compagno di 28. 
Alla corte la donna ha raccontato di avere occhi solo per il compagno e di essere troppo occupata a fare sesso con lui. «Ho fatto un casino, ho fatto la cosa sbagliata. So che non avrei dovuto mettere il mio uomo davanti a mio figlio» ha raccontato la donna apparentemente pentita.
Ma un anno fa il piccolo rappresentava solo un peso, un ostacolo alla sua relazione. Il bambino viveva chiuso a chiave nella sua camera, una piccola stanza colma di pannolini sporchi. Veniva nutrito con poco cibo e non aveva a disposizione nemmeno acqua: quando la mamma si ricordava di lui, passava un piatto sotto la porta mentre su Facebook postava le immagini di carne e dolci da riservare al compagno.
Il piccolo ha vissuto in stato fortuito per un periodo che non è stato ancora determinato e, a salvarlo in maniera del tutto involontaria, è stato lo stesso uomo che lo ha quasi condannato a morte: la donna, infatti, ha chiamato la polizia dopo l'ennesima aggressione da parte del compagno. Quando gli agenti sono arrivati a casa, convinti di affrontare un fidanzato violento, si sono ritrovati davanti alla casa degli orrori.
L'appartamento era disordinato, sporco e squallido: ovunque c'era cibo avariato, il bagno era ricoperto di carta igienica usata, l'immondizia era accumulata nelle stanze. Ovunque c'era un odore nauseabondo e, dietro una porta chiusa a chiave, il volto del bimbo ha fatto capolino tra cumuli di avanzi, pannolini e giocattoli.

(Fonte: Leggo.it)

sabato 13 dicembre 2014

CHIAMAMI PER NOME





Chiamatemi per nome.
Non voglio piu' essere conosciuto
per cio' che non ho, ma per quello che sono:
una persona come tante altre.
Anch’io ho un volto, un sorriso, un pianto,
una gioia da condividere.
Anch’io ho pensieri, fantasia, voglia di volare.
Chiamatemi per nome.
Non più portatore di Handicap, 
disabile, handicappato, diversabile, 
cieco, sordo, cerebroleso, spastico, tetraplegico. 
Forse usate chiamare gli altri: 
“portatori di occhi castani” oppure “inabile a cantare”?
O ancora: “miope e presbite”?
Per favore. Abbiate il coraggio della novità.
Abbiate occhi nuovi per scoprire che, prima di tutto,
io “sono”.
Chiamatemi per nome!


(Fonte Web: poesia scritta da Gianni, papà di Benedetta - Associazione Sesto Senso di Siena)

martedì 9 dicembre 2014

UN PISTOLA IN CASA:..


PURTROPPO OGGI CON LE PREOCCUPAZIONI, 
I TIMORI E LE PAURE, MOLTI POSSEGGONO UN'ARMA 
E MOLTO SPESSO, PER VARI MOTIVI, 
LA SI DIMENTICA CARICA E DOVE CI SONO BAMBINI, 
E QUESTA E' L'ENNESIMA TRAGEDIA.
IL MIO PENSIERO VA QUESTI BAMBINI SENZA PIU' MADRE E AD UNA FAMIGLIA INTERA CHE RESTERA' PER SEMPRE TRAUMATIZZATA


Un bimbo di soli tre anni di Tulsa, IN OKLAHOMA, ha sparato e ucciso accidentalmente la madre, dopo aver trovato la pistola sotto il divano del salotto. Secondo quanto riportato da alcuni media statunitensi, la donna, 26 anni, si chiamava Christa Engels, ed era da sola in CASA con il bambino e un'altra figlia di un anno al momento dell'incidente.
I vicini hanno dichiarato alle autorità che la giovane stava cambiando il pannolino alla piccola quando il figlio maggiore ha trovato una pistola di grosso calibro sotto il divano, è riuscito a premere il grilletto e ha sparato, colpendo la madre alla testa. A trovarla, in fin di vita, è stata la suocera, che abita con loro nella stessa CASA: quando è rientrata, ha visto la donna in un lago di sangue e ha chiesto aiuto al 911, il pronto intervento americano. Engels è stata immediatamente portata in un'ospedale della zona, ma è morta poco dopo il ricovero, verso le 17:30 ora locale. La polizia sta indagando sull'accaduto e ha anche provato ad interrogare il bambino insieme a degli specialisti dell'infanzia, per tentare di ricostruire la dinamica dell'incidente. Gli agenti hanno spiegato che il bimbo continuava a ripetere soltanto «Mommy shot», «sparato mamma». La polizia ha inoltre confermato che la donna era un membro dell'esercito americano, mentre suo marito è un camionista, che al momento della sparatoria si trovava per lavoro in un altro Stato. In casa c'erano altre armi da fuoco, ma non erano in un luogo accessibile ai bambini.

(Fonte: Leggo.it)

venerdì 5 dicembre 2014

AFFOGARE I PROPRI FIGLI


I FIGLI DOVREBBERO ESSERE COLORO 
CHE CON I LORO SEMPLICI MODI DI FARE, RIESCONO A FARTI DIMENTICARE TUTTO, ANCHE I MOMENTI DI DIFFICOLTA', MA A VOLTE LA TESTA PERDE IL CONTROLLO DI TUTTO DANDO SPAZIO A GESTI ESTREMI DI FOLLIA



Una madre non abbandona mai i suoi bambini». C'era scritto questo nella lettera d'addio che Fiona Anderson, 23 anni, ha lasciato dopo aver ucciso uno ad uno tutti e tre i suoi figli: il più piccolo, Kyden, aveva SOLO 11 mesi, i suoi fratelli più grandi Addy e Levina rispettivamente 2 e 3 anni.Una storia agghiacciante quella avvenuta a LOWESTOFT, sud-ovest dell'Inghilterra: Fiona, che in grembo portava un'altra bambina, ha affogato i suoi tre figli mentre faceva loro il consueto bagnetto serale. Nessuna percossa, nessun litigio, la 23enne li ha uccisi a sangue freddo, uno dopo l'altro. Poi li ha messi in pigiama e infilati nel lettone, tutti e tre insieme, come se stessero dormendo, ed è uscita per andare a togliersi la vita in un parcheggio multipiano lì vicino.Uno scenario da FILM dell'orrore quello che la polizia si è trovata davanti entrando nella casa di Lowestoft poche ore dopo. I muri erano imbrattati di scritte lasciate dalla madre nel suo delirio: «Li ho messi a letto con i loro orsacchiotti, stanno dormendo tutti insieme, sembrano così tranquilli». I corpi di Levina, Addy e Kiden erano nel suo letto, con le coperte rimboccate e tracce di rossetto in fronte: Fiona aveva dato loro il bacio della buonanotte. Sui corpicini senza vita un cuore disegnato e la scritta «I love you». L'estremo saluto della madre, il cui cadavere è stato poi trovato nel parcheggio. Addosso si era scritta i nomi dei suoi figli più uno: Eve, la bimba che portava in grembo.Il raptus, secondo gli inquirenti, sarebbe stato provocato dall'incapacità di affrontare una situazione difficile: la donna aveva da poco discusso con l'ex compagno, «colpevole» di avere una nuova relazione, mentre lei era sola. Erano volate anche delle percosse, ma lui non aveva denunciato nulla alla polizia per paura che alla ex moglie fossero tolti i figli. Fiona, secondo gli inquirenti, non riusciva a sopportare il momento difficile, e ha pensato così di togliersi la vita e portare i bimbi «con sé»: così aveva scritto nella lettera che le è stata ritrovata addosso. Quella in cui dichiarava di amare i suoi figli più di ogni altra cosa al mondo

(Fonte: Leggo.it)

martedì 2 dicembre 2014

SBATTE RIPETUTAMENTE LA TESTA...


CON QUALE CORAGGIO SI ARRIVA A FARE CERTE MOSTRUOSITA' SU PICCOLI ANGIOLETTI INDIFESI? NON RIESCO PROPRIO A CAPACITARMI E PIU' ANDIAMO AVANTI E PIU' MI PREOCCUPA QUESTA GALOPPANTE PAZZIA...


Kevin Park è stato condannato a 22 anni di carcere dall'alta corte di Glasgow, in Scozia. Il babysitter di 27 anni uccise la piccola Madison Horn, di appena 2 anni, sbattendole ripetutamente la testa contro il muro.
Una violenza brutale che lo costringerà a vivere gran parte della sua esistenza dietro le sbarre con il rimorso di aver spezzato la vita di un piccolo angelo. "Quello che ha fatto ad una bambina indifesa è inimmaginabile, spregevole e aldilà di ogni comprensione", ha commentato la giuria al momento della lettura della sentenza. Lui si era difeso sostentendo che la bimba fosse caduta dal letto, sbattendo poi la testa in terra. Ma non gli hanno creduto. E le prove scientifiche lo hanno inchiodato. "Siamo lieti che giustizia sia stata fatta", il commento della mamma di Madison.

(Fonte: Leggo.it)
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