giovedì 26 giugno 2014

ATTENZIONE ALLE FOTO SU INTERNET


COME GIA’ PIU’ VOLTE RIPETUTO, SONO CONTRARIO A CHI METTE LE PROPRIE FOTO, ANCOR DI PIU’ QUELLE DEI PROPRI FIGLI IN QUANTO LE FOTO, A VOSTRA INSAPUTA, POTREBBERO ESSERE USATE DA CHIUNQUE, ANCHE DA PEDOFILI O DA MANIACI MALATI MENTALMENTE. SECONDO ME INSTAGRAM HA FATTO BENE A BLOCCARLA (DI CERTO NON E’ PORNOGRAFICA) PERCHE’ I BAMBINI  BISOGNA PROTEGGERLI, NON ESPORLI…


Una tenera foto di una bimba che si solleva la maglietta e mostra il suo ombelico, ma per Instagram il contenuto non è appropriato.
«L'immagine è stata rimossa perchè il suo contenuto è pornografico», questo è il messaggio della mail arrivata alla mamma della piccola che aveva condiviso lo scatto in rete.
Nella foto si intravede il capezzolo della bambina, ma la foto è decisamente innocente. Courtney Adamo ha così protestato contro le regole del social sostenendo che non c'era nessun contenuto pornografico e che non vedeva come lo scatto avrebbe potuto "infastidire" la rete.
La community vieta ogni foto a torso nudo, anche se si tratta di bambini. L'account della signora Adamo è così stato rimosso, e dopo qualche giorno ripristinato ma senza la foto "incriminata".
Alla polemica il network ha risposto: «È difficile trovare un equilibrio tra la libertà di espressione dei nostri utenti e la tutela dell'immagine dei bambini o la diffusione di materiale pedopornografico».

(Fonte: Leggo.it)

mercoledì 25 giugno 2014

UTERO IN AFFITTO...ORFANI DI MADRE


ELTON JOHN HA AMMESSO CHE IL BAMBINO, VENUTO AL MONDO CON UTERO ACQUISTATO, HA PIANTO PER OLTRE DUE ANNI. QUESTA E’ LA DIMOSTRAZIONE CHE I BAMBINI DATI AGLI OMOSESSUALI, RENDENDOLI ORFANI  DI MADRE, NON RIDONO E VENGONO TRAUMATIZZATI DAL DISTACCO MATERNO E COSTRETTI A VIVERE E A CRESCERE MALAMENTE..



C’è qualcosa di più umiliante per una donna di commercializzare la maternità? Esiste qualcosa di più triste delle fabbriche di bambini nei paesi in via di sviluppo? “Aziende” che poi vengono frequentate da ricchi omosessuali occidentali che si prenotano la nascita di un figlio che verrà strappato letteralmente dal seno materno dopo qualche minuto dalla nascita.
Mario Adinolfi descrive in modo chiaro il fenomeno dell’utero in affitto nel suo libro “Voglio la mamma”, prendendo a modello la storia di Elton  John e del suo compagno. Tra il capriccio di due adulti ed i diritti di un bambino non ci si può sbagliare: si deve difendere sempre e comunque la persona più debole.
La comunità Lgbt (lesbica, gay, bisessuale, transessuale per chi non fosse aduso all’acronimo ormai di moda) la chiama confidenzialmente “gpa”. Sta per “gestazione per altri” ed è il tentativo di dare un nome asettico ad una delle più grandi vergogne della contemporaneità raccontata invece come un decisivo elemento di progresso: l’affitto dell’utero di donne bisognose di denaro per portare a compimento gravidanze che la natura rende impraticabili, strappando poi il bambino pochi minuti dopo il parto e dopo un primo contatto tranquillizzante con il corpo della madre, per consegnarlo di solito ad una coppia di omosessuali benestanti che giocheranno a fare i genitori. Finché ne avranno voglia.
Ho già raccontato la vicenda di Elton John e del suo compagno, desiderosi di essere papà e mamma, anzi, come si dice oggi nell’era del politicamente corretto “genitore 1″ e “genitore 2″. Poiché la biologia non rende possibile, per quanti sforzi possano essere compiuto, la nascita di un figlio per via naturale alla coppia in questione, nel tempo in cui tutto si compra loro si sono comprati un utero di una donna, che ha portato avanti la gravidanza dopo essersi fatta fecondare dallo sperma dei due mescolato, in maniera che al bimbo sia accuratamente vietato sia di avere contatti con la madre sia di sapere chi biologicamente sia suo padre.

racconto della nascita di questo bambino, che si chiama Zac, è di una violenza estrema e invece è stato incartato in “cool” patinato in tutto il mondo. Zac viene adagiato sul corpo della madre (tutti i giornalisti aggiungono “biologica”, in realtà è la madre punto e basta) e cerca immediatamente il suo seno. A questo punto, e il racconto di tutti coloro che assistono al momento del distacco tra il figlio e la madre “affittata” è concorde su questo elemento, in un clima di estremo imbarazzo il neonato che ha pochi minuti di vita viene strappato a forza al petto della mamma e consegnato a Elton John e il suo compagno, che se lo portano via. In numerose interviste il cantante britannico ha ripetuto che per due anni il bambino non ha fatto che piangere, un pianto inconsolabile, al punto che grazie alle decisive provviste di denaro Elton John decise di far prelevare dal seno della “madre biologica” (che per inciso vive a diecimila chilometri di distanza da Londra) il latte e farlo arrivare quotidianamente via jet privato in Inghilterra, per provare a lenire la sofferenza del piccolo Zac.
Io non so cosa ne pensiate voi. Io penso che tra quella coppia di ricchi gay e il dolore di quel bambino strappato alla madre, qualsiasi persona di buonsenso sta con il bambino. Il diritto da tutelare è quello del bambino che non conoscerà mai la madre per un capriccio di due che padre e madre non potevano e non potranno mai essere.
La questione della gestazione per altri riguarda poi in maniera determinante il tema della dignità della donna. Come possono le mie amiche di sinistra non offendersi sapendo che esistono parti del mondo, in particolare nei paesi dell’Est europeo e in India, dove sono state costruite vere e proprie “fabbriche di bambini” con centinaia di donne trasformate in incubatrici viventi e umiliate a suon di dollari, euro e sterline nella loro dimensione più intimamente femminile, quella della maternità? Come può essere accettabile ad un contesto civile questo scempio? Come può essere accettabile che a migliaia di bambini sia negato il diritto a conoscere la propria madre, perché i contratti che vengono stipulati vietano espressamente i contatti tra i nascituri e le donne che li hanno portati alla vita?
Per fortuna in Italia la gestazione per altri o maternità surrogata è per ora ancora vietata dalle legge. Questo divieto è raccontato, in particolare a sinistra, come una orribile limitazione della libertà individuale e della coppia. A mio avviso è segno di civiltà ed è uno dei motivi per cui va difesa la legge 40, vedi il capitolo precedente. Resta comunque legale anche per le coppie italiane, omosessuali o eterosessuali sterili, utilizzare la vergogna dell’affittare uteri all’estero e rientrare con il figlio, che però poi in alcuni casi ha rischiato di non veder riconosciuta la cittadinanza ed è per questo stato sottoposto ad ulteriore stress.
Si è riusciti a commercializzare tutto, persino la maternità. E’ il segno più barbaro del triste collasso valoriale della contemporaneità. Invece di stare con le donne più deboli, pagarle per trasformarle in macchine e violare il loro essere madre con l’atto violento di strappare poi il bambino neonato e vietare ogni contatto per via contrattuale. Nessun diritto ad avere una madre, si arrangi con quelli che l’hanno comprato come avrebbero fatto con una pietanza scaldata al microonde al supermercato. Cosa potete immaginare di peggio?

(Fonte: www.notizieprovita.it - Mario Adinolfi "Voglio la mamma" Capitolo 10 La vergogna dell'affittare uteri)

sabato 21 giugno 2014

UN CRIMINALE RESTA UN CRIMINALE...


CHIUNQUE SI IL SOGGETTO, ANCHE SE ESTREMAMENTE BELLO/A O AFFASCINANTE, BRAVO/A O BUONO/A, MA HA COMMESSO DEI CRIMINI, PER ME NON HA NESSUN ALIBI PER ESSERE SCAGIONATO...


Un criminale da 36 mila like. Jeremy Meeks, 30 anni, è stato arrestato dalla polizia di Stockton, in California, insieme ad altri tre complici in un blitz contro una gang.
Non un criminale famoso o pluriricercato, solo un gran bel ragazzo la cui foto, postata su Facebook dalla polizia della California, ha raccolto un gran numero di "Mi piace".
Occhi di ghiccio, labbra carnose e sguardo sexy la foto del criminale è stata retwittata e condivisa fino a divenire un caso mondiale.
Il criminale bello e affascinante, il bad boy, è stato adorato dalle donne sul sociale che sembra non si siano minimamente curata dei suoi problemi con la legge.  A tal punto la sua bellezza ha conquistato il web che su Facebook sono nati numerosi gruppi in cui viene chiesto di liberarlo. La madre dell’uomo ha anche aperto un gruppo per raccogliere soldi per pagare la cauzione al figlio. «Jeremy ha un lavoro, una moglie e due figli - scrive sulla pagina web dove ha postato anche alcune foto del figlio - è mio figlio ed è dolcissimo. Aiutatemi a pagare la cauzione».

(Fonte: Leggo.it)

giovedì 19 giugno 2014

FOLLIA OMICIDA...

NON CI SONO PAROLE PER UNA NOTIZIA SIMILE, SOLAMENTE TANTA RABBIA COME PADRE E COME ESSERE UMANO. COME SI PUO’ UCCIDERE I PROPRI FIGLI? COME SI PUO’ ARRIVARE A TANTO E RIUSCIRE AD ANDARE A VEDERE UNA PARTITA? 
NON RIUSCIRO’ MAI A CAPIRLO.
 IL MIO PENSIERO VA A QUELLA MADRE E A QUELLE CREATURA INNOCENTI, VITTIME DI COLUI CHE AVREBBE DOCUTO SOLAMENTE AMARLI E PROTEGGERLI.
CHE RIPOSINO IN PACE, LONTANO DALL’ASSURDITA’ DI QUESTO MONDO


Svolta immediata nel caso del triplice omicidio che ha scosso Motta Visconti (Milano), cittadina agricola tra Milano e Pavia, e che ha distrutto una famiglia intera, con una madre e i suoi due figli trovati uccisi nella loro abitazione.     
È stato posto in stato di fermo con l'accusa di triplice omicidio Carlo Lissi, il marito di Cristina Omes, la donna trovata uccisa con i suoi due figli nella villa di famiglia a Motta Visconti (Milano). Ne danno notizia i Carabinieri del Comando provinciale di Milano. Al fermo si è giunti dopo uno stremante interrogatorio, in seguito al quale l'uomo avrebbe confessato dicendo: "Voglio il massimo della pena"
Ancora alla ricerca di un movente, a quanto pare l'uomo aveva una forte passione nei confronti di una collega, con i quali aveva una relazione extraconiugale  
Al momento, secondo indiscrezioni, Lissi starebbe indicando dove trovare l'arma del delitto. La serata, per i due, sembrava tranquilla. Secondo la ricostruzione fornita dal generale dei carabinieri Maurizio Stefanizzi nulla lasciava presagire un evento così tragico. I bambini stavano dormendo tranquillamente: la più grande nella sua cameretta e il più piccolo nel letto matrimoniale mentre i due coniugi guardavano la televisione  in salotto. Attorno alle 23 Calro Lissi e Cristina hanno anche un momento di intimità al termine del quale l'uomo va in cucina, prende un coltello e colpisce alle spalle la moglie con diversi colpi alla gola e all'addome. Lei urla e chiede il perchè non capendo il motivo di tanta ferocia. Prova a reagire, ma lui la colpisce ancora con un pugno e lei stramazza al suolo nell'ingresso dell'abitazione. I bambini non si accorgono di nulla e continuano a dormire. Lui prima entra nella stanza della maggiore e la uccide, poi si dirige verso la camera matrimoniale dove accoltella anche il più piccolo. Scende quindi in cantina, si fa una doccia, si riveste e con un amico con il quale aveva un appuntamento va a vedere la partita della nazionale in un bar. Lissi è stato trasferito nel carcere competente per territorio, ovvero quello di Pavia. L'uomo, dopo la formalizzazione delle accuse, è stato trasferito dai carabinieri di Abbiategrasso al carcere di Pavia prima dell'alba. I carabinieri del Nucleo investigativo, pur in una pluralità di ipotesi, hanno cominciato a propendere per la pista famigliare subito dopo le prime fasi di indagine. Il fatto stesso che nella strage non fosse stato risparmiato nemmeno il più piccolo dei due bambini, di appena 20 mesi, rendeva meno credibile la pista 'esternà, di una sanguinosa rapina, e il mancato ritrovamento dell'arma del delitto nelle immediate vicinanze dei cadaveri rendeva difficile uno scenario di omicidio-suicidio. Tanto da farlo escludere pubblicamente dagli inquirenti già nel pomeriggio di ieri. Lissi, dopo l'allarme da lui stesso dato poco dopo le 2 di notte, è stato sentito fino a ieri mattina e poi è stato fatto tornare a casa. Risentito più volte, e confrontate via via le sue dichiarazioni con quelle di amici e testimoni (convocati per tutta la giornata di ieri) e con i primi riscontri scientifici e medico-legali emersi dalla scena del delitto, gli investigatori dell'Arma hanno prima cominciato ad avere dubbi sulla sua versione e poi avrebbero avuto sentore di possibili gravi tensioni nella coppia. Stanotte, dopo uno stringente interrogatorio nella caserma della Compagnia di Abbiategrasso (Milano) l'epilogo della vicenda, con le contestazioni formali.  ORRORE. La donna e i suoi due figli, una bambina di 5 anni e un bimbo di 20 mesi, sono stati brutalmente assassinati con numerose coltellate in casa, una villa nella zona residenziale di Motta Visconti. I corpi della femminuccia e del fratellino erano rispettivamente nella cameretta e sul letto matrimoniale. Quello della donna riverso a terra in soggiorno
(Fonte: Leggo.it)

martedì 17 giugno 2014

SHAMPOO IMPORTATO DANNOSO...


Diverse aziende con sede a Bologna, Roma, Napoli e Pisa importavano shampoo dal Brasile per poi rivenderli in tutto il territorio nazionale.
Questi shampoo contengono un elevatissimo contenuto di formaldeide,sostanza tossica in grado di causare problemi cancerogeni; in alcune di queste marche la percentuale di formaldeide superava 
di 35 volte il valore consentito dalla legge.
Attualmente gli indagati sono più di 20 e 500.000 tonnellate di prodotto sono già state ritirate dal mercato nazionale.


Ecco tutti i nomi e le marche:
1 CADIVEU BRASIL CACAU TERMAL RECONSTRUCT 6,558 % 6,450 %
2 CADIVEU PLASTICA DOS FIOS 7,700% 7,400%
3 BIONAZA KERAHAIR PREMERIERE BRASILIAN KERATIN SYSTEM ml. 236 0,737 % 0,850 %
4 BIONAZA KERAHAIR PREMERIERE BRASILIAN KERATIN SYSTEM ml. 473 2,406 % 2,450 %
5 BIONAZA KERAHAIR PREMERIERE BRASILIAN KERATIN SYSTEM ml. 946 2,317 % 2,530 %
6 BIONAZA CHOCOHAIR ml. 473 1,821 % 1,440 %
7 BIONAZA CHOCOHAIR BRAZILIAN KERATIN CHOCOLAT ml. 946 1,367 % 1,230 %
8 BIONAZA CHOCOHAIR BRAZILIAN KERATIN CHOCOLAT ml. 119 1,806 % 1,710 %
9 BIONAZA KERA VINO ml. 119 2,571 % 2,530 %
10 BIONAZA KERA VINO ml. 473 1,690 % 1,680 %
11 BIONAZA KERA VINO PREMIERE BRAZILIAN KERATIN SYSTEM BIONAZA KERAVINO ml. 976 1,523 % 1,560 %
12 BIONAZA KERA VINO PREMIERE BRAZILIAN KERATIN SYSTEM BIONAZA KERA VINO ml. 236 0,936 % 0,850 %
13 BIONAZA DIAMOND PREMIERE BRAZILIAN KERATIN SYSTEM ml. 236 1,036 % 0,980 %
14 BIONAZA DIAMOND PREMIERE BRAZILIAN KERATIN SYSTEM ml. 946 1,027 % 0,960 %
15 BIONAZA DIAMOND PREMIERE BRAZILIAN KERATIN SYSTEM ml. 354 1,315 % 0,770 %
16 BIONAZA DIAMOND PREMIERE BRAZILIAN KERATIN SYSTEM ml. 119 1,335 % 1,680 %
17 CLAUDIA PAZZINI SPAZZOLA PROGRESSIVA FLUIDO 2 ml. 500 1,434 % 1,330 %
18 CLAUDIA PAZZINI SPAZZOLA PROGRESSIVA LIFTING RISTRUTTURANTE 2 ml. 500 0,540 % 0,270 %
19 CLAUDIA PAZZINI SPAZZOLA PROGRESSIVA FLUIDO GEL EXTRA ml. 1000 1,357 % 1,320 %
20 KERATIN COMPLEX SMOOTHING THERAPY INTENSE RX ml. 50 0,814 % 0,8 %
21 KERATIN COMPLEX SMOOTHING THERAPY INTENSE RX ml. 473 0,506% 0,780 %
22 KERATIN COMPLEX SMOOTHING THERAPY NATURAL TREATMENT ml. 946 1,534% 1,710%
23 KERATIN COMPLEX SMOOTHING THERAPY NATURAL TREATMENT ml. 473 1,933% 1,820

(Fonte: http://www.articolotre.com)

venerdì 13 giugno 2014

IO ME LA RICORDO QUELLA NOTTE





Io me la ricordo quella notte...
Notte di dolore e di sete
Notte di "stringimi la mano" e di "non ce la faccio più"
Notte di ostetriche, luci forti, voci sussurrate
Notte di chi sta fuori a fumare e consumarsi
Notte di sms e telefonate...
Notte di battiti sentiti tramite una macchina nell'attesa di sentirli dal vivo
Notte di lacrime, urla, spingi ancora spingi adesso, spingi di più!

Notte che è una semplice notte , ma quella notte che ti cambierà la vita
Notte che segnerà il confine, oltre il quale, nulla sarà lo stesso e niente ti sembrerà uguale
Notte che ti cambierà tutto
Notte che ti restituirà
l'immenso
quando finalmente ti si squarcerà il cuore di gioia, felicità, amore, purezza e pienezza come non l'hai mai provata
quando lo vedrai e lo annuserai e ti sembrerà di odorare il giardino dell'Eden!
E mai , mai più scorderai quella notte
tanto che ti sentirai talmente piena che aspetterai l'alba, sveglia, per assicurarti che quello non sia stato un sogno... ma la tua splendida realtà.
(Fonte: Web)

giovedì 12 giugno 2014

NELLA VITA CONTA L'AMORE


QUELLO CHE CONTA VERAMENTE DALLA VITA NON SONO LE COSE MATERIALE CUI MOSTRI ORGOGLIOSA, MA SONO I SENTIMENTI VERITIERI, LE EMOZIONI...



Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile. Guidava con molta attenzione perché l'auto che stava usando era nuova fiammante, ritirata il giorno prima dal concessionario e comprata con i risparmi soprattutto del marito che aveva fatto parecchie rinunce per poter acquistare quel modello.
Ad un incrocio particolarmente affollato, la donna ebbe un attimo di indecisione e con il parafango andò ad urtare il paraurti di un'altra macchina.
La giovane donna scoppiò in lacrime. Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? Il conducente dell'altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto.
La donna cercò i documenti in una grande busta di plastica marrone.
Cadde fuori un pezzo di carta.
In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: "In caso di incidente, ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!".

(Fonte: Web)

mercoledì 11 giugno 2014

LA MAMMA...




Sono difficili i primi giorni, quando sei sola in casa con lui, senza dottori o esperti che ti dicano come prenderlo in braccio...
Misurerai la temperatura dell'acqua nella vaschetta ma sai già che sarà o troppo calda o troppo fredda; ti preoccuperai se il ruttino non arriva, continuerai a battere delicatamente la mano sulla sua schiena, ancora e ancora...
Le notti passate a dormire saranno solo un ricordo, ogni tre ore dovrai fare i conti con un cucciolo urlante e affamato...
Cadrà ma tu non gli darai la possibilità di alzarsi da solo, perchè sarai li a tendergli la mano... Urlerai al miracolo quando il piatto della sua pappa sarà finalmente vuoto, dopo aver fatto aeroplani in aria e trenini in galleria...
Il suo primo giorno di scuola ti emozionerai, alla sua prima recita piangerai...
Delle volte sarai trattata male da lui: riceverai brutte parole e avrai porte sbattute in faccia; ma a te non importa: lo amerai sempre in una maniera incondizionata....
PERCHE' TU SEI UNA MAMMA
(Fonte Web)

sabato 7 giugno 2014

LE PAROLE NON RAPPRESENTANO LA REALTA'

QUESTA E' L'ALTRA PARTE DELLA MEDAGLIA DI QUESTO MONDO, STORIE CHE NON CI VOGLIONO FAR CONOSCERE, MA CHE TRISTEMENTE ESISTONO...
LE PAROLE NON RIESCONO A RAPPRESENTARE LA REALTA' DELLA POVERTA', NON FANNO SENTIRE GLI ODORI, NON MOSTRANO IL VISO DELLE PERSONE
DOBBIAMO RISVEGLIARE ADESSO LE NOSTRE COSCIENZE...



Elenco delle cose che ho visto a Bucarest

Ho visto bambini sniffare colla da una busta per non sentire la fame
Ho visto bambini vivere in una fogna non in una casa
Ho visto bambini derubare i turisti alla stazione
Ho visto bambini vendere il proprio corpo in cambio di un pasto caldo
Ho visto bambine violentate da poliziotti che avrebbero dovuto proteggerle
Ho visto bambini cercare avanzi di cibo tra i rifiuti
Ho visto bambini prendersi cura di altri bambini
Ho visto bambini senza famiglia accolti dalla strada
Ho visto bambini scappare dai propri genitori
Ho visto bambini scappare dagli istituti
Ho visto un bambino col volto sfigurato dall’ira di una madre ubriaca e incinta
Ho visto una madre disperata tagliare con un’accetta le dita ad un figlio
Ho visto negli occhi dei boskettari il terrore
Ho visto bambine mettere al mondo altre bambine
Ho visto un clown francese far divertire i bambini romeni
Ho visto bambini abituarsi alla puzza delle fogne e dei rifiuti
Ho visto adulti indifferenti
 
Elenco delle cose che ho visto in Uganda


Ho visto bambini saltare in aria, mentre giocavano
Ho visto una casa in fiamme con tre bambini che bruciavano vivi
Ho visto una giovane mamma fatta a pezzi a colpi di panga
Ho visto bambini senza gambe e senza braccia e penso che sarebbe stato meglio morire
Ho visto bambini con in mano fucili più grandi di loro
Ho visto bambini combattere di giorno e piangere di notte
Ho visto bambini uccidere i propri familiari e compagni
Ho visto bambine violentate dal capo supremo dei guerriglieri
Ho visto bambini addestrarsi correndo per ore con sacchi di pietre sulle spalle
Ho visto bambini giocare ad una guerra maledettamente vera
Ho visto mamme andare al pozzo per l’acqua ed essere violentate
Ho visto bambini strappati alle loro famiglie di notte
Ho visto soldatini per forza ripetere la parola d’ordine “nekare”
Ho visto bambini andare in fabbrica e non a scuola perché lì qualcuno dà loro da mangiare
Ho visto missionari che insegnavano a questi bambini a leggere e scrivere

Elenco delle cose che ho visto in Brasile

Ho visto i meninos de rua
Ho visto bambini dormire per strada sui cartoni
Ho visto bambini raccogliere cartoni, plastica e vetro da vendere in cambio di pochi soldi
Ho visto bambini vivere come dei cani randagi
Ho visto bambini picchiati e uccisi dai poliziotti
Ho visto bambini nelle favelas
Ho visto bambini che non hanno mai giocato
Ho visto bambini con in mano pistole non giocattoli
Ho visto bambini cavarsela da soli
Ho visto bambini cresciuti da altri bambini
Ho visto bambini mandati a scuola per portare il contributo dello Stato a casa
Ho visto bambini camminare scalzi su strade non asfaltate
Ho visto bambini ripararsi nei cassonetti della spazzatura
Ho visto bambini minacciare altri bambini
Ho visto bambini guardare dal tetto di lamiera della propria baracca un grattacielo lontano e sognare un giorno di viverci


E SOPRATTUTTO HO CAPITO CHE NON ESISTONO BAMBINI DI STRADA, MA BAMBINI DIMENTICATI IN STRADA DA ADULTI E CHE QUESTI ADULTI SIAMO TUTTI NOI.

(Fonte: http://www.massimilianofrassi.it/blog/tag/bambini-delle-fogne-di-bucarest)

venerdì 6 giugno 2014

FIGLIO DISABILE IN SPALLA...



ECCO LE PERSONE DA AMMIRARE ED APPLAUDIRE...
QUELLE SEMPLICI, DI CUORE E UMANAMENTE UMANE



Tutti i giorni Yu Xukang percorre trenta chilometri a piedi per portare Qiang a scuola. Yu è un papà quarantenne single; Qiiang, un bimbo di 12 anni, affetto da una malattia che gli impedisce di camminare, a cui è stata costruita una cesta su misura per poterlo trasportare agevolmente in spalla. Vivono nel Sichuan, in una remota località rurale. Ogni giorno Yu si alza alle 6, parte alle 7 con il figlio sulla schiena e arriva a scuola dopo due ore. Va a lavorare e alle 16 lo va a riprendere per tornare insieme a casa. Trascorre sei ore della sua giornata avanti e indietro tra casa, scuola e lavoro per non far perdere neanche un giorno di lezione a Qiang. 
La moglie li ha lasciati quando il bimbo aveva solo tre anni e Yu non si è arreso e neanche perso d'animo: "Non arriviamo mai tardi", racconta sorridendo. La storia di Yu, comparsa su diversi giornali locali, ha convinto il Governo ad offrire a questo papà coraggioso, un alloggio vicino alla scuola.

(Fonte: Leggo.it)

martedì 3 giugno 2014

NON MANGIATE LE MERENDINE


FATELO PER LA VOSTRA SALUTE E QUELLA 
DEI PROPRI FIGLI PREPARATE VOI DELLE SQUISITE 
MERENDE CASALINGHE, CON UN PO' DI VOGLIA 
E TEMPO, SE NE POSSONO PREPARARE MOLTE VELOCI 
E DAVVERO APPETITOSE



Le merendine industriali fanno male? Il junk food (“cibo spazzatura”), funziona proprio come una droga. Lo dimostrano innumerevoli studi. I ratti, nutriti con cibi molto calorici, grassi oppure dolcissimi, dopo qualche tempo, non solo gli animali  rifiutavano i cibi sani, ma non riuscivano più a  smettere di mangiare quelli ipercalorici, anche se questo li portava a ingrassare a dismisura. Alterazioni cerebrali. Proprio come per le droghe, la dipendenza dal junk food nasce nel cervello, e più precisamente nei circuiti del piacere che fanno capo al neurotrasmettitore dopamina. Come la cocaina, il cibo spazzatura interferisce con il recettore cerebrale “D2” della dopamina, provocando nel cervello gli stessi cambiamenti strutturali che si riscontrano in chi ha sviluppato una dipendenza da stupefacenti. 
Ecco, quindi, 10 buoni motivi per non mangiarle:
Il bambino deve imparare che il cibo viene dalla natura e soprattutto che è una cosa che “si fa con le mani”, non un oggetto che si scarta come un pacchetto di Natale. Ad attirarlo devono essere l’olfatto, il tatto e il gusto, non i colori della confezione o i personaggi visti in tv.
Rispetto alla maggior parte delle merende casalinghe, i cibi confezionati hanno più grassi, zuccheri e sale. I bambini che si abituano a questi sapori tendono poi a non apprezzare i sapori più delicati (come una mela da mangiare a morsi).
Dal punto di vista del tatto, le merendine puntano sempre sulla stessa sensazione: morbidezza e cremosità (nella merendina intera o nel ripieno). Fateci caso: i cibi morbidi e cremosi sono sempre i più calorici.
Le merendine sono una soluzione troppo facile, che non invita né al fare né al pensare; il cibo vero, al contrario, richiede cura (nella scelta, nella preparazione, nel trasporto). Proprio questa cura è un atto d’amore quotidiano che ha grande valore, anche per i bambini. Lo so perché mio figlio, che portava il panino da casa, era invidiatissimo da molti suoi compagni, che invece avevano pacchettini tutti uguali da scartare.
La merenda fatta in casa è una scuola di varietà e novità: un semplice panino si può fare in mille modi diversi e permette di scoprire tipi diversi di pane, di marmellata, di formaggi, di salse…
Le merendine abituano i sensi ai sapori industriali: quei sapori diventano, nel tempo, il “punto di riferimento” per definire il concetto di “buono”.
Nelle merendine non c’è cultura del cibo. Di qualsiasi ingrediente casalingo un genitore può facilmente raccontare la storia (da dove viene, come si produce…), ma certo non si può dire la stessa cosa del cibo industriale.
Le merendine costano, non solo in termini di denaro, ma anche in termini ambientali.
Le merendine ci prendono un po’ in giro. Quante volte le confezioni inneggiano al contenuto salutistico? Per caso i nostri bambini soffrono tutti di deficit di calcio e vitamine? In questo caso la soluzione va trovata col pediatra, non col supermercato.


(Fonte: www.mondoallarovescia.com)  
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