lunedì 28 settembre 2015

LA MADRE...


LA MAMMA E' L'AMORE VERO E ASSOLUTO, 
 DAL PRIMO GEMITO ALL'ULTIMO RESPIRO... 



  Senti il calore di questo tenero virgulto, corolla sbocciata nel giardino di casa mormori dolci parole echi di un amore senza confini. 
Le tue sensazioni sono le corde di un’arpa tese a cantare il mistero della vita. 
Sono note di un gemito di gioia vedi le onde dell’oceano lambire la riva della baia senti la tenue cantilena della risacca svanire sul pendio della collina ti senti sfiorata dai capricci profumati del vento. 
 È la delicata carezza di un angelo che un artista divino dipinge per te dei colori del sogno 

  (Giorgio Bongiorno)

venerdì 25 settembre 2015

DONNA SCOMPARSA A TORINO...


Anna Esposito scomparsa da via Tofane, Torino

SE QUALCUNO DOVESSE SOLAMENTE VEDERLA

MI RACCOMANDO, TELEFONATE SUBITO IL 113
E' scomparsa ieri dalla sua abitazione di via Tofane a Torino. Anna Esposito, di 54 anni, non si è presentata al lavoro e il compagno quando è tornato a casa non l'ha più trovata ma ha trovato il suo cellulare.
La figlia della donna assicura che la madre non si sarebbe mai allontanata volontariamente da casa: ieri tra l'altro era un giorno importante per la famiglia, era il primo giorno di scuola materna della nipotina.
Anna non avrebbe problemi di salute e al momento della scomparsa indossava una giacca grigio/verde con una borsa blu. Chiunque abbia notizie della donna può contattare il 113 o la pagina Fb di sua figlia https://www.facebook.com/stefania.wasington?fref=ts
(Fonte: Torinoday.it)

COME UNA FAVOLA...




Fate della vostra vita una favola. Anche quando le difficoltà sembrano maggiori delle soddisfazioni, anche quando le aspettative sembrano svanire e gli obbiettivi allontanarsi, anche quando la sorte sembra accanirsi contro; ci sara sempre qualcosa intorno a noi e dentro di noi che ci è stato donato ma che non sappiamo definire. Come una specie di ingranaggio da attivare,una luce da seguire; lasciarsi andare al gioco della vita che sà. Per quanto vi è possibile concentrate minuziosamente, ma senza ossessioni e con la giusta distanza, la vostra attenzione su persone e cose che sentite di amare. Fate tutto il possibile per non lasciar sfuggire alle vostre premure tutti quegli attimi di piccole cose, semplici e incommensurabili che rendono la vita di ognuno come una favola. 

 (Raffaele Riefoli – Raf)

martedì 15 settembre 2015

QUESTO SI DEVE INSEGNARE...



"Caro professore,
lei dovrà insegnare al mio ragazzo
che non tutti gli uomini sono giusti,
non tutti dicono la verità;
ma la prego di dirgli pure
che per ogni malvagio c'è un eroe,
per ogni egoista c'è un leader generoso.
Gli insegni, per favore,
che per ogni nemico ci sarà anche un amico
e che vale molto più una moneta guadagnata
con il lavoro che una moneta trovata.
Gli insegni a perdere,
ma anche a saper godere della vittoria,
lo allontani dall'invidia e gli faccia riconoscere l'allegria profonda di un sorriso silenzioso.
Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri,
ma anche distrarsi con gli uccelli nel cielo,
i fiori nei campi, le colline e le valli.
Nel gioco con gli amici,
gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole
di una vergognosa vittoria,
gli insegni a credere in se stesso,
anche se si ritrova solo contro tutti.
Gli insegni ad essere gentile con i gentili
e duro con i duri
e a non accettare le cose
solamente perché le hanno accettate anche gli altri.
Gli insegni ad ascoltare tutti ma,
nel momento della verità, a decidere da solo.
Gli insegni a ridere quando è triste
e gli spieghi che qualche volta
anche i veri uomini piangono.
Gli insegni
ad ignorare le folle che chiedono sangue
e a combattere anche da solo contro tutti,
quando è convinto di aver ragione.
Lo tratti bene, ma non da bambino,
perché solo con il fuoco si tempera l'acciaio.
Gli faccia conoscere
il coraggio di essere impaziente
e la pazienza di essere coraggioso.
Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore
ed anche in se stesso,
perché solo così può avere fiducia negli uomini.
So che le chiedo molto,
ma veda cosa può fare, caro professore".
(Lettera di Abraham Lincoln, all'insegnante di suo figlio)

venerdì 11 settembre 2015

LETTERA AD UN FIGLIO....




Caro figlio, se un giorno mi vedrai vecchio, se mi vedrai sporco quando mangio e non riesco a vestirmi abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso io a insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere, ascoltami. Quando eri piccolo dovevo raccontarti, ogni sera, la stessa storia, finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare ricordati quando dovevo correrti dietro, inventando delle scuse, perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico. Ho avuto tanta pazienza ad insegnarti l’abc. Quando, a un certo punto, non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso dammi il tempo necessario per ricordare. E se non ci riesco, non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico, ma il mio bisogno di essere con te e averti lì che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo, non trattarmi come se fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti, nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te, quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età a volte non si vive, si sopravvive soltanto. Un giorno scoprirai che, nonostante i miei errori, ho sempre voluto il meglio per te, che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza. In cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio. Il tuo papà 

(Fonte Web)

martedì 8 settembre 2015

UNA PARTE DI MONDO DIMENTICATA




C'è un'altra parte di mondo.
Una parte dimenticata, evitata, abusata.
La parte del mondo in cui i bambini non hanno nulla
eppure sono felici.
Dove non hanno nessun gioco
eppure riescono a giocare.
Non hanno soldi
eppure riescono a desiderare
Non hanno opportunità
eppure riescono a sognare.
C'è una parte di mondo che ci fa comodo
far finta di non vedere
ma c'è, esiste
ed è sempre piu' immensa.
In qualunque parte del mondo si viva,
si ha diritto di essere felici

(Fonte Web)





venerdì 4 settembre 2015

LA RACCOGLITRICE DI VETRI SULLA SPIAGGIA




Una famiglia di cinque persone si stava godendo una giornata sulla spiaggia. 

I bambini facevano il bagno nell'oceano e costruivano castelli di sabbia, quando comparve in lontananza una vecchina. 

I capelli grigi le volavano con il vento e gli abiti erano sporchi e stracciati. 

Mormorava qualcosa fra sé e sé e intanto raccoglieva oggetti nella sabbia e li metteva in un sacco. 

I genitori chiamarono i bambini vicino a sé e raccomandarono loro di stare lontani dalla vecchietta. 

Quando passò accanto a loro, curvandosi di tanto in tanto per raccogliere roba, ella sorrise alla famiglia. 

Ma essi non ricambiarono il suo saluto. 

Molte settimane dopo vennero a sapere che la vecchina da sempre si era assunta il compito di raccogliere pezzetti di vetro sulla spiaggia per evitare ai bambini di ferirsi i piedi.



(Anthony De Mello – Fonte Web)

giovedì 3 settembre 2015

DORMI PICCOLO...


E' BRUTTO RIMANERE IMPOTENTI 

SENZA POTER FAR NIENTE, 

MA HO ANCHE TANTA RABBIA PER COLORO 

CHE NON FANNO NULLA 

PER EVITARE QUESTE CONTINUE E VOLUTE TRAGEDIE 

A DISCAPITO DI ANIME E CUCCIOLI INNOCENTI.


RIPOSA IN PACE




Dormi, piccolo mio, 
mentre ti canto una canzone,
in questa culla di spiaggia, 
con le braccia lungo i fianchi
e la testa reclinata …

dormi sereno, 
che c’è un’alba di resurrezione
e per te sorge una nuova luce …

dormi,
mentre per noi sono solo sabbie mobili
morte
e tenebra profonda …

dormi, che adesso c’è silenzio, 
che non senti più le urla
la baraonda
le voci dei folli …

che forse un giorno sapremo anche chi sei,
il tuo nome,
cosa ti ha portato sulle sponde
di queste coscienze immobili …

dormi, piccolo mio,
cullato dalle onde,
che quando ti svegli
sarai al sicuro
nelle braccia di Dio …


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