martedì 11 giugno 2013

LA MAGLIETTA...DELLA SALUTE


QUESTO BEL PROGETTO DI UMANIZZAZIONE
RENDERA' L'OSPEDALE COME UN LUOGO
UN PO' MENO SPAVENTOSO DI QUANTO APPARE ABITUALMENTE AI BAMBINI...
E, SEGUITI E CONTROLLATI A DISTANZA,
I BAMBINI, ANCHE SE MALATI, VIVRANNO SICURAMENTE MEGLIO E PIU' SERENI



Centocinquanta bambini malati di cuore potranno essere seguiti e monitorati ogni anno dai cardiologi del Regina Margherita senza dover più varcare la porta dell’ospedale. Grazie a una speciale maglietta a sensori prodotta da un’azienda torinese in collaborazione col Politecnico di Milano (la Mtm Tech) e a una sim telefonica, i medici potranno controllare a distanza i loro piccoli pazienti e misurare - costantemente o ad ore prestabilite - temperatura, frequenza cardiaca e respiratoria, ottenendo in qualunque momento addirittura il tracciato di un elettrocardiogramma. Ovunque siano i bambini: a casa, a scuola, al parco.
La maglietta contiene sensori in grado di trasmette quei valori necessari al cardiologo per misurare giorno e notte le condizioni di un bimbo in cura. Il medico, dall’ospedale come dal proprio smartphone, può visionare in qualsiasi momento le condizioni dei pazienti non più costretti a restare in ospedale.
La maglietta è realizzata su misura, come «su misura» è il numero dei controlli a distanza che il cardiologo fa per ogni paziente. «Il progetto - spiega sempre la dottoressa Agnoletti - è destinato per ora ai circa 150 bambini in terapia ogni anno per un’aritmia o ai cosiddetti «bimbi cianotici», ma in futuro, con un apposito protocollo e uno studio preliminare, potrebbe essere esteso anche a quelli con uno scompenso del cuore, che oggi devono subire controlli ancora invasivi, in anestesia, con una sonda».
La maglietta rende superato un altro esame, l’holter, da sempre mal sopportato dai bambini. La maglietta - di cotone - può essere lavata in lavatrice come qualsiasi capo d’abbigliamento, senza che i sensori vengano danneggiati. L’unica cautela è la rimozione della sim e del piccolo meccanismo di trasmissione, posto in una piccola tasca interna.
La tecnica consentirà di limitare al minimo le visite in ospedale, che comunque non saranno completamente azzerate. «Vivere il più possibile in casa - sottolinea il primario di Cardiologia del Regina Margherita - non è solo una condizioni più favorevole per ogni bambino, naturalmente spaventato all’idea di stare in un letto d’ospedale. L’effetto positivo è su tutta la famiglia, più serena nell’affrontare terapie spesso molto lunghe».
Beneficio psicologico, ma anche concreto, per le casse della Sanità pubblica così in crisi: «E’ dimostrato che nell’arco di soli tre mesi il progetto è totalmente ripagato». Tre mesi di ricoveri in meno, di medici e infermieri non impegnati in controlli che vengono assicurati comunque - e addirittura con maggior frequenza - dal tessuto sensibile della maglietta.
Una piccola grande rivoluzione in ospedale che la Sanità pubblica non è però in grado di pagare. Per questo motivo - e per poter estendere il progetto - la Cardiologia dell’ospedale Infantile ha richiesto un finanziamento alla Compagnia di San Paolo e attende una risposta.
La prima paziente che sarà dimessa e controllata a distanza ha 11 anni. La maglietta è stata sperimentata con successo fra alcuni dei ricoverati. Tra i vari sensori c’è addirittura un sistema giroscopico che - pensando all’utilizzo della stessa maglietta per pazienti adulti o anziani - permette persino di rintracciare il paziente in caso di malore grave, ovunque si trovi senza poter essere soccorso da qualcuno.
(Fonte: Lastampa.it)

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