QUESTO E' UNO SCHIFO ALL'ENNESIMA POTENZA, DOVE LE MADRI DOVREBBERO INSEGNARE ALLE FIGLIE UN CERTO COMPORTAMENTO E GLI ANZIANI NON DOVREBBERO NEANCHE PERMETTERSI DI TOCCARE UNA BAMBINA DI QUELLA ETA'...MA STIAMO PERDENDO L'USO DELLA RAGIONE E L'AVIDITA' DEL DIO DENARO CI STA TRASFORMANDO RAPIDAMENTE IN BELVE BRUTALI
Una storia di degrado e povertà quella che viene dall'entroterra siciliano. A leonforte, nell'Ennese, una coppia con gravi problemi economici avrebbe fatto prostituire la figlia ancora minorenne con il loro anziano datore di lavoro oggi 80enne. Dai rapporti è anche nato un figlio. Stamane il Gup di Caltanissetta ha esaminato la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura, aggiornando l'udienza al 15 dicembre. I tre - l'ottantenne ha chiesto il rito abbreviato - sono indagati per violenza sessuale. La giovane vittima si è costituita parte civile. Le accuse sono supportate dalle analisi del Dna: il bimbo avuto dalla ragazza è figlio dell'anziano. La minorenne sarebbe stata costretta a incontri sessuali con l'uomo nella casa dei genitori, da quando aveva 15 anni. Per un lungo periodo l'anziano avrebbe avuto rapporti con la giovane almeno due volte al mese e avrebbe pagato le prestazioni alcune centinaia di euro. Nel 2008 la ragazza rimase incinta e diede alla luce un bimbo. A questo punto gli incontri a pagamento si sarebbero interrotti. Sono stati i servizi sociali, incaricati di seguire il bambino nato dalla violenza, a interessarsi del caso. La giovane aveva così raccontato tutto consentendo l'apertura dell'indagine.
Un'auto vera, creata utilizzando 500.000
mattoncini Lego. Un anno e mezzo per costruire la roadstet. E funziona
davvero senza produrre emissioni inquinanti perché dotata di un motore ad aria compressa. È il Super Awesome Micro Project (SAMP).
A costruirla sono stati un imprenditore australiano, Steve Sammartino, e
un ventenne romeno Raul Oaida. Quest'ultimo si è cimentato da
autodidatta nell'impresa. Curioso il fatto che i due non si
conoscessero. La loro idea è veicolata, letteralmente, tramite internet.
Per trovare un partner e dei finanziamenti per rendere concreta la sua
idea, Sammartino ha lanciato un messaggio su Twitter: “Chiunque sia
interessato a investire tra 500 e 1000 dollari in un progetto
impressionante e primo al mondo mi mandi un tweet. Ho bisogno di circa
20 partecipanti”.
E l'iniziativa ha riscosso successo. Oltre 40
investitori australiani hanno risposto di sì, offrendo il denaro
necessario per costruire l'auto Lego ecologica dopo aver letto
l'eccentrico prospetto inviato da Sammartino. La spesa totale è stata di
circa 40mila dollari.
Se Steve è stato la
mente, Raul, il giovane romeno, è stato il braccio. Samp è stata
costruita in Romania e spedita in una località segreta a Melbourne.
Il motore della macchina è costituito da quattro propulsori e 256
pistoni, rigorosamente fatti di Lego e, come abbiamo detto, funziona ad
aria. La velocità massima non è molto elevata, si parla di circa 20 -
30km visto che per la sua struttura labile l'auto non avrebbe garantito
il massimo della sicurezza a un'andatura più 'allegra'. (Fonte: www.greenme.it)
MI AUGURO CON TUTTO IL CUORE CHE LO STUPORE DI QUESTO BAMBINO POSSA CONTINUARE
ANCORA, PERCHE’ E’ BELLO MERAVIGLIARSI DI TUTTA LA BELLEZZA DI QUESTO NOSTRO BEL
MONDO…
Probabilmente non potrà arrivare
al prossimo inverno, così la mamma ha deciso di fargli un ultimo regalo. Mason è
un bimbo, malato terminale, di soli 3 anni che in vita sua non ha mai visto la
neve. La malattia al cuore che lo sta logorando probabilmente non gli consentirà
di vivere fino al prossimo inverno, così la mamma gli ha regalato un giardino
innevato. Si tratta di neve artificiale ottenuta grazie all'aiuto di amici e
parenti che hanno ricoperto con 400 litri di neve il giardino della casa e gli
hanno dato un tocco natalizio. «Se non lo avessi
fatto adesso, non mi sarei perdonata di non aver trascorso tutto il tempo che
potevo con lui», ha detto la mamma Melodie Williams al Daily Mail. Il piccolo è nato con solo metà cuore e tra le varie
complicazioni ora ha bisogno anche di due nuovi polmoni perchè i sui sono
danneggiati. Un disordine dei cromosomi gli causa gravi problemi alla parola e
all'apprendimento e i medici non sono molto ottimisti sulla sua
condizione. «Se non avrà il trapianto di cuore e polmoni Mason morirà», ha
detto la mamma.
SARA’ PER
MENTALITA, MA PERSONALMENTE, DA AMBO LE PARTI, NON LO TROVO ASSOLUTAMENTE
GIUSTO. CI SONO COSE CHE ALL’INTERNO DELLA
COPPIA DEVONO RIMANERE RISERVATE E REPUTO CHE CI SONO ALTRI MODI PER RIUSCIRE AD
ACCENDERE LA PASSIONE. QUESTO E’ SOLO UNA
PERVERSIONE CHE HANNO CERTE PERSONE
No alla monotonia. E dopo
qualche anno di matrimonio, per evitare che il sesso diventi monotono, alcune
coppie cercano escamotage per non 'scoppiare'. E'
quello che ha fatto una lettrice del Sun, la quale ha ha raccontato di come lei
e suo marito hanno superato la crisi sotto le lenzuola. Lei ha 26 anni, lui 28:
giovani ma già con cinque anni di matrimonio alle spalle. Quando il sesso è
diventato noioso hanno provato a coinvolgere altri uomini. "Il sesso con mio marito è fantastico da quando ho
cominciato ad avere rapporti sessuali con altri uomini - spiega la donna - i
miei amici però pensano che sia sbagliato e che mi debba fermare". Sembra sia
stato il marito a suggerirle la soluzione dicendole che se avesse fatto sesso
con un altro uomo la passione si sarebbe riaccesa. "Sono rimasta scioccata in un
primo momento, ma ho voluto piacergli. E adesso non so più smettere.
VI CONSIGLIO VIVAMENTE DI GUARDARE QUESTO DOCUMENTARIO PER FAR CAPIRE L'UOMO COSA E' CAPACE DI FARE... QUESTO SUCCEDE IN PAKISTAN MA PURTROPPO SI STA ESPANDENDO ANCHE IN ALTRI PAESI QUESTO E' SOLO POSSESSIONE NIENTE AMORE!!!
Pochi giorni fa ho avuto la fortuna di guardare in tv un
documentario molto valido: Saving Face. Due chirurghi estetici partono
dal Regno Unito e si dirigono in Pakistan per ricostruire il volto di alcune donne pakistane.
Tutte sono state vittime di aggressione con l'acido per mano di mariti o
spasimanti. Pensate che negli ospedali del Pakistan esiste un reparto
d'urgenza dedicato al soccorso delle vittime di questo tipo di
aggressioni; tanto vi basti per comprendere quanto il fenomeno sia
diffuso. Purtroppo è estremamente raro che il colpevole finisca dietro
le sbarre, mentre alla vittima non resta che convivere per sempre con il
dolore e la vergogna.
Le storie sono diverse, eppure simili:
una ragazza racconta di aver subito l'aggressione da parte del marito
perché, stanca delle violenze e dei soprusi, gli aveva chiesto la
separazione. Un'altra confida che il marito non la trovasse più
attraente e per questo lui se ne volesse liberare. Un'altra ancora
racconta di aver affrontato un signore a soli tredici anni, rifiutando
l'offerta di matrimonio; questi, non accettando l'affronto, l'ha sfregiata per sempre
GUERRA GLI AGENTI CHIMICI UTILIZZATI DAGLI STATI UNITI NEI BOMBARDAMENTI DI VASTE REGIONI DEL VIETNAM HANNO ANCORA EFFETTO SULLA VITA DI DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE
Domenica saranno passati ben 40 anni
dalla firma degli Accordi di pace di Parigi, che posero fine
all'intervento militare statunitense, ma i danni del conflitto si
ripercuotono ancora sui figli e sui nipoti dei reduci vietnamiti vittime
dell'agente 'orange', il micidiale erbicida contenente diossine
altamente tossiche e con effetti cancerogeni, largamente utilizzato
dagli Stati Uniti nel Sud del Paese per stanare i guerriglieri. Impiegato nei bombardamenti come
defoliante sulle foreste dove si nascondevano i soldati vietcong,
secondo gli esperti l'agente orange ha influito a livello genetico sullo
generazioni successive. Dal 1965 al 1970, nel Sud del Vietnam gli Stati
Uniti hanno scaricato oltre 43 milioni di litri di agente orange e, per
Hanoi, circa 150mila bambini sono nati con problemi provocati da questa
sostanza. Per la Croce rossa vietnamita la cifra si aggira addirittura
intorno alle 500mila persone. Molti i bambini nati morti, o con tremende
malformazioni. "Il governo degli Stati Uniti - ha commentato dal
ministero della Salute Nguyen Thi Thanh Phuong - dovrebbe fare di più
per aiutare le vittime dell'agente orange perché le loro vite sono
ancora molto difficili, specialmente nel contesto della crisi economica,
visto che sono diminuite le donazioni". Washington, del resto, non ha mai voluto riconoscere i danni alla
salute provocati dall'agente orange nemmeno nei confronti dei propri
reduci. Un tentativo da parte delle associazioni dei veterani usa negli
anni '80 di chiedere un risarcimento per i danni subito a causa della
permanenza nelle aree contaminate si é concluso con una transazione
extra giudiziale. Nel 2009, la Corte suprema di Washington si rifiutò di
esaminare un caso simile sollevato dalla Vava, l'assoziazione dei
reduci vietnamiti vittime dell'agente orange. Anche se le relazioni
diplomatiche tra il governo di Washington e quello di Hanoi si sono
normalizzate a partire dal 1993, il caso dell'agente orange é ancora una
nota dolente nei rapporti tra i due Paesi. Dopo decenni di negoziati,
ad agosto i due paesi hanno celebrato l'avvio di un progetto da 43
milioni di dollari per bonificare una ex base Usa altamente contaminata.
Una goccia nel mare... (Fonte: contropiano.org)
LA VERA REALTA' DI QUESTI ULTIMI GIORNI DELLA PROTESTA DEI FORCONI E' CHE QUASI TUTTI SIAMO ARRIVATI AD AVERE GLI STESSI PROBLEMI....
Cinquant’anni, siciliano, trenta nei Carabinieri, ventisette sulle gazzelle di mezza Italia, e ora a fare ordine pubblico da Roma alla Val Susa e poi qui a Torino per contenere la rabbia dei Forconi.Roberto sta sotto al comune di Nichelino, mentre la piazza davanti si riempie nuovamente. Riflette: “Questa gente va capita, anzi sa che le dico, se potessi mi leverei la divisa e andrei dall’altra parte”. Non si morde la lingua, ragiona in libertà mettendo in fila parole e concetti di un uomo dello Stato colpito dalla crisi. “Prendo 1.200 euro al mese e gli straordinari ce li pagano a sei mesi”. Racconta dei blocchi a Torino. “L’altro giorno in piazza Derna mi sono commosso a vedere pensionati come mio padre sedersi in mezzo alla strada per fermare il traffico, altro che sgomberarli, avrei voluto dare loro una carezza”.
E poi i ragazzi. “Io ho una figlia adolescente, mi rendo conto del loro disagio, forse non condivido la loro protesta, ma certamente la capisco”. Roberto, però, non si tiene ed è giusto così. “Poi vedo certi giovani che in manifestazione vengono vestiti con il Monclear e le Vans, allora penso: andate a lavorare”. Ma gira e rigira, si torna sempre lì: ai soldi che non bastano. “Io sono divorziato e devo pagare gli alimenti alla mia ex moglie, risparmio su tutto e lo faccio solo per mia figlia, per portarla al cinema oppure comprarle un paio di scarpe alla moda”. E ancora: “Ci sono stati momenti in cui mi sono trovato a dover tirare a fine mese con appena 300 euro”. E allora, Roberto, smessa la divisa, tra ferie, riposi e permessi ha anche fatto il muratore e il taglialegna. “In nero a tre euro all’ora sui ponteggi, una miseria infinita, e quando vedo questa gente in piazza mi rendo conto delle loro ragioni”. E alla fine il dito puntato, carabinieri o cittadini, è sempre contro i politici. “Ricordo qualche settimana fa durante l’incontro a Roma tra Hollande e Letta, davanti alla sede del Governo manifestavano i malati di Sla e nessuno dai palazzi del potere si è affacciato per dire qualcosa, nessuno”
DA UNA PARTE I GENITORI CHE IN UN MONDO CONSUMISTICO E SEMPRE
MENO PRESENTI IN CASA, CONCEDONO TROPPO E VIZIANO FIN DA PICCOLI I PROPRI FIGLI
E DALL’ALTRA QUESTI FIGLI SEMPRE PIU’ FRAGILI.
BISOGNEREBBE EVITARE QUESTI GESTI ESTREMI E VIOLENTI CHE
FANNO INCRINARE SEMPRE PIU’ UN RAPPORTO FAMILIARE E CERCARE DI PARLARE FACENDO
CAPIRE AI PROPRI FIGLI QUALI SONO I VERI VALORI DELLA VITA.
FARE I GENITORI, OGGI, E’ DIFFICILISSIMO, MA SE LA FAMIGLIA
RESTA UNITA TUTTO DIVENTA PIU’ SEMPLICE…
Una storia
scioccante a Bergamo. Un ragazzino di 13 anni si è gettato nel vuoto,
precipitando dal palazzo in cui vive, dopo che suo padre gli aveva rotto la
PlayStation, per via di un suo brutto voto a scuola. Il ragazzo è in gravi
condizioni all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il dramma si è
consumato sabato, ma si è saputo solo oggi dopo la pubblicazione dell'episodio
su alcuni quotidiani locali. Il tredicenne ha fatto un volo di dieci metri dopo
essere uscito sul balcone dell'appartamento. Ha riportato fratture in varie
parti del corpo e la sua prognosi è riservata. Secondo i medici, però, non
sarebbe in pericolo di vita.
UNA STORIA CHE CI FA SPERARE NELL'UNIONE DEI POPOLI...
SE SI VUOLE SI PUO' !!!
Medici israeliani salvano da morte certa un bimbo palestinese di 7 mesi
Un’equipe di medici di un ospedale israeliano ha salvato da morte certa Odai, un bambino palestinese di sette mesi. Haniya, la nonna del bimbo lo ha portato da Gaza per farlo sottoporre a un intervento a cuore aperto.
Odai è nato con un buco nel suo cuore e questo rendeva inefficiente il lavoro cardiaco. Un lato del muscolo era circa un terzo più grande di quello che avrebbe dovuto essere. Il foro è stato occluso tramite inserimento di Gore-tex. Senza il delicato intervento chirurgico Odai non sarebbe vissuto a lungo. Nessun ospedale di Gaza infatti dispone di by-pass così tecnologicamente avanzati.
“In questo caso lo abbiamo preso in tempo”, ha detto Jeffrey Godwin, medico della Tanzania e membro di Save a child’s heart, un’organizzazione no-profit israeliana. ”Il paziente migliorerà come qualsiasi altra persona e avrà una vita normale”.
Save a child’s heart è un gruppo di cardiochirurghi pediatrici, prevalentemente israeliani, che ha salvato oltre 2.600 bambini con difetti cardiaci congeniti provenienti da 36 paesi tra cui Iraq, Giordania, Sudan, e l’Autorità palestinese.
Haniya ha dichiarato che il personale dell’ospedale ha trattato il nipote molto bene. ”La gente è buona. Le persone comuni sono buone ovunque. Non abbiamo problemi tra di noi”.
“Speriamo che questo è un buon segno per la pace” ha detto il nonno di Odai esprimendo la sua gratitudine verso i medici. Ha ricordato con affetto i giorni prima dell’Intifada, quando gli arabi di Gaza interagivano con gli israeliani su base giornaliera.
“Forse una famiglia come la nostra un giorno potrà andare a visitare un parente malato in un ospedale israeliano. E, forse, le relazioni tra palestinesi e israeliani torneranno alla normalità. Questo è quello che desideriamo”.
“Queste ultime tre settimane sono state incredibilmente difficili”, ha detto Taghreed, la madre del piccolo”. Ma ci ha aiutato molto chiamare l’ospedale e sentire il nostro bambino emettere dei suoni”.
“Devo essere l’uomo più felice del mondo”, ha esclamato infine, Alì, il padre ventunenne di Odai.
BASTA UN PICCOLO GESTO PER CAMBIARE IL MONDO, MA C'E' CHI HA FATTO MOLTO DI PIU' ED HA DESISO DI DEDICARE LA PROPRIA VITA AGLI ALTRI,
SPESSO RINUNCIANDO NON SOLTANTO AL LUSSO,
MA ANCHE A TUTTO CIO' CHE NOI CONSIDERIAMO
UNA NORMALE COMODITA'.
CI SONO STORIE CHE RICORDANO
CHE OGNUNO DI NOI E' IN GRADO
DI RENDERE IL MONDO UN PO' PIU' ACCOGLIENTE, RISPETTANDO GLI ALTRI, L'AMBIENTE E GLI ANIMALI.
ECCO 10 STORIE CHE CI AIUTANO A SPERARE
IN UN MONDO MIGLIORE E CHE MAGARI CI SPINGERANNO AD AGIRE IN PRIMA PERSONA
1) Jose Mujica, il
presidente che dona ai poveri
Jose
Mujica è il presidente dell'Uruguay, diventato famoso per
aver donato ai poveri il
90% del suo stipendio statale e per aver permesso ai senzatetto
di dormire nella dimora presidenziale. E' il presidente più povero del mondo e
quello che tutti noi vorremmo avere. Per vivere ha scelto una casetta di
campagna molto modesta, dove coltiva l'orto e conduce una vita semplice. Per
anni ha combattuto a lungo per l'uguaglianza e la parità. La sua scelta di vita
attuale ne è la naturale conseguenza. Il suo esempio è un appello alla sobrietà.
2) Dobri Dobrev, il
barbone che ha donato 40 mila euro in beneficenza
Dobri
Dobrevè un senzatetto che vive in
Bulgaria, a Sofia.
Dopo aver raccolto 40
mila euro chiedendo ogni giorno l'elemosina, ha deciso di donare
l'intera somma in
beneficenza. Per vivere si è accontentato della piccola pensione
statale da 80 euro e non ha conservato nemmeno un centesimo di quanto raccolto.
Il denaro viene destinato a progetti di sostentamento, ad esempio per il
pagamento delle bollette di acqua e energia elettrica negli orfanotrofi.
3) Joe the Barber: il
barbiere che taglia i capelli ai senzatetto in cambio di
abbracci
Anthony
Cymerys è
meglio conosciuto come Joe
the Barber. Per beneficenza si occupa da 25 anni
di tagliare i capelli ai
senzatetto, chiedendo in cambio dei semplici
abbracci. Gli abbracci sono gratuiti e permettono alle persone,
anche sconosciute, di riavvicinarsi le une alle altre. Ogni mercoledì lo si può
incontrare sulle panchine di Bushnell Park, sempre intento a fare del bene e a
lavorare gratis per i senzatetto in attesa di un taglio di capelli. Basta un
abbraccio e il mondo diventa migliore.
4) Il poliziotto che
regala stivali caldi al senzatetto scalzo
In
poco tempo è diventato un vero e proprio eroe del web. E' stato soprannominato
"The shoe
cop", il poliziotto delle scarpe. Si tratta di Lawrence Deprimo, un
giovane ufficiale di polizia di New York, protagonista di uno scatto fotografico
che ha fatto il giro della rete. Il poliziotto è stato immortalato mentre
regalava un paio di stivali a un senzatetto scalzo. Il senzatetto era
visibilmente sofferente e il poliziotto ha deciso di fermarsi ad acquistare un
paio di scarpe e delle calze termiche per aiutarlo ad affrontare le gelide notti
di New York.
5) La fruttivendola
più generosa del mondo
Chen
Shu-chu è
una fruttivendola di Taiwan che ha deciso di donare il ricavato della propria
attività ai più bisognosi. "Il denaro compie il suo scopo solo
quando viene usato per chi ne ha bisogno", ha spiegato la donna,
che è proprietaria di un banchetto di frutta al mercato di Taitung. Negli anni è
riuscita a donare oltre
322 mila dollari a varie associazioni e enti di beneficenza per
il sostengo di bambini in difficoltà e orfanotrofi, e per la costruzione di
scuole e biblioteche. La fruttivendola vive senza pretese e senza lussi. Ha
risparmiato spendendo i soldi guadagnati soltanto per lo stretto necessario ed
ora prosegue a lavorare alzandosi ogni giorno alle 3 del mattino, per poter
continuare ad aiutare i più poveri.
6) L'uomo che ha
salvato più di 500 alberi
Bennie
O'Brien è
un uomo di Seattle che grazie al proprio spiccato pollice verde ha salvato
almeno 500 alberi che rischiavano di essere rasi al suolo, in quanto esemplari
indesiderati. Tramite il web è riuscito ad entrare in contatto con coloro che
avevano la necessità di sbarazzarsi di un albero, perché diventato troppo grande
o per fare spazio a una nuova costruzione. L'uomo dunque accorreva sul posto con
un vecchio pick-up e si occupava di trasportarli con cautela
7) Sean Le Vegan,
l'uomo che vivrà 35 giorni in un canile
Trascorrere
35 giorni in canile per immedesimarsi nella vita dei cani abbandonati.
Ecco il progetto di Sean
Le Vegan, un volontario e animalista di Manchester, che dal 5
ottobre trascorrerà oltre un mese in canile per sensibilizzare al tema del
randagismo e diffondere una maggiore consapevolezza sulle condizioni di vita dei
cani nei canili. Potrà concedersi soltanto un'ora di libertà al giorno.
Trascorrerà in canile anche la notte e avrà a disposizione soltanto una razione
quotidiana di acqua e cibo e una coperta per ripararsi dal freddo.
8) La donna che ha
restituito la sabbia della spiaggia rosa di Budelli
Aveva
rubato della sabbia dalla spiaggia rosa di
Budelli, in Sardegna, ma si è pentita del suo gesto e ha
restituito il sacchetto che aveva riempito, accompagnandolo con una lettera. La
donna aveva raccolto la sabbia a Budelli 20 anni prima. Con il trascorrere del
tempo si è pentita del
suo gesto e ha cercato di porre rimedio. La spiaggia è stata
purtroppo minacciata dal turismo eccessivo e da comportamenti che ne hanno
compromesso la bellezza. Ora il sacchetto di sabbia e la lettera sono custoditi
nel museo della Maddalena e sono il simbolo dell'educazione ambientale
da impartire ai ragazzi delle scuole che lo visitano.
9) L'uomo che piantò
da solo una foresta di 550 ettari
Jodav
Payeng si
è impegnato a restituire agli animali dell'India un
habitat adatto alla sopravvivenza. Trent'anni fa piantò dei semi lungo un
terreno inaridito, nella speranza di ricreare un ecosistema fertile. Ora quel
luogo si è trasformato in una foresta di 550 ettari. Nel 1979 forti inondazioni
distrussero le piante e uccisero gli animali. Dovette compiere la propria
impresa completamente da solo, poiché nessuno si era dimostrato pronto ad
aiutarlo. I suoi sforzi sono stati ricompensati dalla natura stessa.
10) L'uomo rimasto a
Fukushima per salvare gli animali abbandonati
Keigo
Sakamoto,
un uomo di 58 anni, ha deciso di rimanere a Fukushima
per salvare gli
animali abbandonati e per prendersene cura, nonostante gli
ordini di allontanamento. Subito dopo il disastro, le autorità non hanno pensato
agli animali che venivano abbandonati dai loro padroni che fuggivano dal
pericolo delle radiazioni. Sakamoto è un vero e proprio eroe. Ha salvato cani,
gatti, polli, conigli e altri animali che i padroni non avevano potuto portare
via con sé.
DECINE DI CARROZZINE HANNO INVASO I POSTI AUTO A LISBONA PER PROTESTARE CONTRO L'INCIVILTA' DEI CITTADINI CHE PARCHEGGIANO NEI POSTI PER GLI INVALIDI.
E’ successo a Lisbona nei giorni scorsi, dove decine di carrozzine hanno occupato i parcheggi auto con le proprie carrozzine. Le carrozzine sono rimaste nei posti auto per ore, sopra di esse ironici cartelli lasciati dai disabili: ‘Torno subito’ oppure ‘Soltanto un caffè e sarò di ritorno’ . Le stesse giustificazioni che utilizzano molti automobilisti indisciplinati che approfittano dei posti auto per disabili al fine di parcheggiare le loro macchine e sbrigare i loro comodi. Un atteggiamento incivile ma ormai consuetudinario, che fa irritare molte persone con handicap e che ha spinto i disabili portoghesi a mettere in scena una simbolica e originale protesta, organizzata dall’associazione Salvador e denominata ‘Prendi il tuo posto’. L’occupazione dei parcheggi è andata in scena in una zona di Lisbona molto frequentata, dove sono stati circa una sessantina i posti auto ‘invasi’ dalle carrozzine. Tanti gli automobilisti giunti sul posto e impossibilitati a parcheggiare a causa della protesta. (Fonte: www.rettoresociale.it)
SOFFRITE DI EMICRANIA? ATTENZIONE ALLA PLASTICA CHE PUO' CONTENERE BISFENOLO A. L'ORMAI NOTO INTERFERENTE ENDOCRINO POTREBBE ESSERE TRA LE CAUSE DEGLI ATTACCHI DI EMICRANIA. GLI ESPERTI METTONO IN GUARDIA DAL CONSUMO DI ACQUA IN BOTTIGLIE DI PLASTICA E DALL'UTILIZZO DI CONTENITORI PER IL MICROONDE CHE POTREBBERO CONTENERE BPA.
ll bisfenolo A è una sostanza ancora molto utilizzata per la fabbricazione di materie plastiche, di confezioni e di contenitori per bevande e alimenti. Il suo accumulo nell'organismo umano è già stato correlato al rischio di obesità, infertilità e infarto, oltre che di problemi di sviluppo per il nascituro durante la gravidanza
Ilecondo una nuova ricerca, il bisfenolo A presente nelle bottiglie e in altri contenitori per alimenti potrebbe scatenare gli attacchi di emicrania. Il nuovo studio è stato pubblicato all'interno della rivista Toxicological Sciences. I ricercatori suggeriscono dunque a coloro che soffrono di emicrania di evitare il contatto con il bisfenolo A partendo, ad esempio, dalla rinuncia all'acqua in bottiglia.
Pare che, secondo uno studio precedente, in soli tre giorni di disintossicazione dai cibi confezionati o riscaldati al microonde in contenitori di plastica - e grazie ad una dieta basata su alimenti freschi - la presenza di BPA nelle urine dei pazienti abbia subito una riduzione del 66%.Ora gli esperti dell'Università del Kansas hanno osservato che la comparsa delle emicranie potrebbe essere correlata all'azione del BPA sul nostro organismo. La sostanza sintetica viene scambiata dal nostro corpo per un ormone femminile (un estrogeno), il cui picco potrebbe essere alla base della comparsa dei forti dolori alla testa. Gli esperti proseguiranno le proprie ricerche per individuare un legame ancora più preciso tra bisfenolo A ed emicrania, e per portare alla luce nuove soluzioni al problema.