sabato 30 novembre 2013

TROPPI FARMACI FANNO MALE...



NON ABUSATE MAI DI TROPPI MEDICINALI, A VOLTE 
E' MEGLIO STRINGERE UN PO' I DENTI, 
MA RESTARE IN OTTIMA SALUTE...


Ridurre l’uso improprio di antinfiammatori, come stabilito dalla nota 66 di AIFA. È l’obiettivo del progetto “CardioPain in Roccadaspide”, presso il nosocomio salernitano.
FANS e inibitori della COX-2 sconsigliati alla dimissione ospedaliera dei soggetti cardiopatici. Un messaggio forte dagli specialisti ai medici di famiglia, che punta a garantire la continuità delle cure ospedale-territorio. E poi uno studio a 6 mesi e un vero e proprio Osservatorio multidisciplinare composto da Direzione Sanitaria del P.O di Roccadaspide, Direzione del Distretto, U.O. di Cardiologia, Medicina, Lungodegenza, Ortopedia e Chirurgia e dal Pronto Soccorso dell’Ospedale. 
Quando si parla di FANS e trattamento del dolore cronico, le parole d’obbligo sono “attenzione all’abuso”. Una pratica tutta italiana, tanto da collocarci tra i primi Paesi al mondo per l’impiego di questi farmaci. Tuttavia, i segnali di un’inversione di tendenza non mancano come dimostra il Presidio Ospedaliero di Roccadaspide, afferente all’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, dove è partito il progetto “CardioPain in Roccadaspide…l’isola che c’è”, con il coinvolgimento di 25 medici di famiglia. Le varie Unità Operative inseriranno un esplicito monito circa l’uso di FANS e di inibitori selettivi della COX-2 sulla scheda di dimissione ospedaliera (SdO) dei pazienti cardiopatici, nel momento in cui questi ultimi, lasciando l’ospedale, tornano in carico al medico di famiglia. In questo modo si vuol dare concreta attuazione alla nota AIFA 66. «I FANS e gli inibitori selettivi della COX-2 sono farmaci antinfiammatori il cui impiego, secondo la letteratura scientifica e le più recenti indicazioni delle Autorità regolatorie, andrebbe limitato al dosaggio minimo efficace e al più breve tempo possibile - spiega il dr. Leonardo Bolognese, Presidente della Federazione Italiana Cardiologia -. Questo a causa degli effetti collaterali a livello cardiovascolare, epatico, renale e gastrointestinale che un loro utilizzo cronico può indurre. Secondo la nota n. 66 dell’AIFA, FANS e COXIB sono controindicati nei pazienti interessati da scompenso cardiaco moderato e grave, cardiopatia ischemica, patologie cerebrovascolari e arteriose periferiche». 
Per questo l’OMS prevede una terapia del dolore cronico a gradini, utilizzando al meglio le altre categorie di antidolorifici per questi pazienti ed in particolare gli oppiacei più efficaci, collocati al terzo gradino della terapia del dolore cronico dall’OMS come l’ossicodone. Questi farmaci possono essere usati nel contesto del dolore cronico senza rischi di dipendenza, utilizzando bassi dosaggi e sfruttando l’associazione con il naloxone, che previene l’effetto collaterale più comune, la stipsi, attraverso un meccanismo di blocco dei recettori degli oppiacei nel sistema gastrointestinale

(Fonte: Leggo.it)

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