lunedì 25 febbraio 2013

STORIA DI ORDINARIA DISPERAZIONE


IL GESTO DI QUESTA DONNA DI MILANO E' SOLO IL SIMBOLO DI UNA PARTE DELL'ITALIA CHE E' RIDOTTA VERAMENTE IN SITUAZIONI ECONOMICHE DRAMMATICHE IN TOTALE DISSONANZA CON IL DENARO PUBBLICO SPRECATO E MALE USATO

I NOSTRI RISPETTOSISSIMI GORVERNANTI RIESCONO A VEDERE L'ENORME DISPARITA' DI TRATTAMENTO E L'ENORME INGIUSTIZIA DI TUTTO QUESTO? 



 


Angela come tutte le mattine si reca al supermercato "Pam di via Archimede Milano"; tira fuori gli occhiali per controllare i prezzi con cura meticolosa; scarta il prosciutto crudo e il cotto, scarta i salumi, scarta la mozzarella, tutto costa troppo, deve fare una scelta...
Sceglie quella con il costo più basso, la infila nel carrello dove ci sono già una scatoletta di tonno e del pan carrè.
La Signora Angela, si reca verso la corsia dei formaggi, con le dita sfiora il parmigiano, fruga tra i pacchetti alla ricerca di quello meno voluminoso, legge accuratamente ogni prezzo, e poi lo ripone come se avesse un ripensamento sulla scelta.

In verità la Signor Angela non ha abbastanza soldi per comprare il formaggio, decide di andare via, ma é un attimo, vede una scatoletta di Tic Tac alla menta abbandonata vicino al banco frigo, la mano scivola verso la casacca e sospinge la piccola scatolina di Tic Tac nella sua borsa.
Lei non lo sa, ma la scena viene vista dal direttore del supermercato: «Signora, Signora mi scusi può mostrarmi la sua borsa?»
Pochi euro, appena tre prodotti. «Un controllo di rito, dice con un sorriso la guardia, mi segua di là»...
Il locale dove si confessano queste minuscole vergogne è un ufficio: lei da una parte, l'anziana dall'altra. «Forse ha dimenticato qualcosa - dice il direttore - sa, a volte capita...» Lei abbassa gli occhi, è rossa in volto, si vergogna, trema...
La signora Angela: "É la prima volta, mi creda non sono una ladra; ho lavorato una vita facendo sacrifici per far crescere i miei figli, ed oggi mi trovo qui a rubare una scatoletta di Tic Tac, mi vergogno molto".
La scatoletta di Tic Tac alla menta finisce sulla scrivania: il prezzo é € 0.75 centesimi.
Nonostante questo, il direttore di nome Valerio non ha voluto sentire ragioni, ed ha seguito rigidamente il protocollo chiamando la Polizia per denunciare la donna.
Arriva la Polizia, dalla macchina scendono 2 agenti di nome Arturo Scongiu e Francesco Console.

Racconta Arturo Scongiu uno dei due agenti:
«quella vecchina indifesa che si scusava e diceva piangendo di non avere i soldi per pagare le mentine tremava come una foglia, ho capito subito che si trattava di una persona che fa fatica ad arrivare alla fine della prima settimana del mese.
Le ho chiesto quanto pigliasse di pensione; lei, nascondendosi dietro il mio collega mi ha risposto con un filo di voce, agente prendo 320 euro al mese, avevo solo voglia di caramelle, ma non avevo i soldi per pagarle.
Mi si è gelato il sangue, in quel momento ho immaginato la mia nonna, che non ho più, ho aperto il portafoglio ed ho pagato le mentine al direttore».

E il direttore del Pam?
«L'ho chiamato in disparte, c'era tanta gente attorno. Gli ho detto due paroline. A questo punto (eravamo tornati davanti al supermercato) dalle persone che si erano raccolte attorno a noi si è levato un applauso spontaneo, pensa che un signore mi è venuto vicino e mi ha chiesto di poter pagare lui la spesa che la signora Angela aveva fatto: una scatoletta di tonno e del pan carrè».

(Fonte: milano.corriere.it)

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