domenica 10 febbraio 2013

UNA CANDELA ACCESA...

 
MOLTI BAMBINI, SI SA, HANNO PAURA DEL BUIO...
MA E' POSSIBILE CHE NESSUN FAMILIARE HA MAI SOSPETTATO O DETTO CHE IL FUOCO IN CASA PUO' BRUCIARE?
ED OLTRE ALLA CANDELA, NON C'ERA NESSUN ALTRO RIMEDIO?

STA DI FATTO CHE L'INDIFFERENZA E LA DISTRAZIONE DI GENITORI O FRATELLI HA PORTATO AD UN TRAGICO DESTINO 
 
 

 
Angelo, il bambino di 9 anni morto ieri tra le fiamme che hanno avvolto la sua abitazione a Livorno, era solito accendere candele nella sua cameretta per paura del buio. Ci sarebbe proprio questa abitudine alla base dell'incendio, scoppiato, appunto, per una candela accesa.
L'ipotesi del corto circuito o della fuga di gas vengono escluse dagli esperti, mentre gli investigatori hanno ascoltato amici e vicini di casa, che hanno raccontato di questa abitudine della piccola vittima. Angelo divideva la cameretta con il fratello di 11 anni, rimasto ferito e ora ricoverato all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Secondo quanto emerso, il fratello maggiore avrebbe raccontato più di una volta a scuola che a volte dormiva poco perché Angelo aveva paura del buio e lasciava la candela accesa tutta la notte. La stessa scena si sarebbe ripetuta anche l'altra sera. E Angelo non ce l'ha fatta, raggiunto dalle fiamme nel sonno.
Nel rogo sono rimasti feriti tutti i suoi famigliari: in maniera meno grave la sorellina di 4 anni e la mamma, più gravi sono il padre e il fratello maggiore. «Ricoverato presso il reparto di Rianimazione del Meyer, il bimbo di 11 anni è sveglio e le sue condizioni sono buone e stabili - affermano i medici -. È in programma il suo trasferimento in reparto che potrebbe avvenire entro domani». Il bambino è seguito anche dal Centro Ustioni dell'ospedale pediatrico. Anche il padre è rimasto ferito nel rogo, in maniera grave, ed è all'ospedale di Pisa.
 
(Fonte: Leggo.it)

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