Sono le due del mattino.
Angie, 13 anni, siede in un tratto morto della calle 23 di Bogotá. Alle sue spalle, il portone della residencia ove soggiorna. La via è angusta e priva di illuminazione pubblica. Nell’oscurità, si scorgono a fatica le sagome dei riciclatori che sezionano le borse dei rifiuti per trovare del cartone o delle lattine da vendere a qualche centinaio di pesos.
Angie sta tremando e si guarda attorno con fare circospetto.
Sa che il barrio La Alameda, tristemente noto per la prostituzione minorile, è uno dei più critici della città.
Secondo i dati della Policia Nacional, nel quartiere si consuma un omicidio ogni tre giorni.
“Se non passeranno almeno due clienti, non avrò il denaro sufficiente per pagare la stanza e dovrò trascorrere la notte in strada”.
Porta alla bocca un piccolo barattolo di colla gialla. In breve tempo, i bambini sessualmente sfruttati sviluppano gravi tossicodipendenze associate al consumo di diverse sostanze psicoattive.
“La cosa migliore della colla è che non senti niente, per esempio una pugnalata o che ti stanno picchiando. Non senti niente e rimani in piedi!”.
I minori che inalano colla gialla sono progressivamente estraniati dalla realtà, fino a quando sentono di non appartenervi più e se ne dimenticano del tutto. La colla anestetizza loro la coscienza e ne sopisce la volontà, creando un circolo vizioso che retroalimenta dinamiche di sfruttamento.
Iniziano ad usare la colla e altre sostanze inalanti per rendere sopportabili i continui oltraggi e violenze che accompagnano inevitabilmente la prostituzione e la vita di strada.
Lo sfruttamento sessuale espone i minori ad una serie di rischi che ne compromettono l’integrità e la vita. Una volta che si trovano con il cliente, le giovani vittime sono costrette a subire mille angherie tra cui offese verbali, minacce, percosse, violenze sessuali anche di gruppo, abbandoni in zone remote della città, sequestri che si dilungano anche per giorni e omicidi.
“La vita di strada è terribile, vivi nel mezzo della cattiveria, del vizio, di tutte le cose più brutte… Sai, questo mondo è tutto questo!”.
Sono sempre più numerosi i bambini che cadono nella rete dello sfruttamento sessuale a fini commerciali.
I dati di UNICEF Colombia sullo sfruttamento sessuale dei bambini sono allarmanti. Il numero dei minori coinvolti in questo turpe commercio è aumentato vertiginosamente negli ultimi anni, triplicando dal 2007 al 2009.
I bambini sessualmente sfruttati erano 12 mila nel 2007, per poi passare rispettivamente a 23 mila e 35 mila negli anni 2008 e 2009.
Il turismo sessuale, in forte crescita negli ultimi anni, ha contribuito in modo consistente ad alimentare il fenomeno dello sfruttamento sessuale coinvolgente minori.
Angie sa descrivere con oculatezza e precisione le preferenze degli stranieri: “Qui vengono anche clienti stranieri?”
“Sì, sono venuti uomini dagli Stati Uniti, dalla Francia, dall’Italia.
Cercano solo le ragazzine.
Pagano bene. Per fare incontri con gringos devi essere molto giovane e molto carina.”
“Quanti anni hanno le ragazzine che fanno incontri con gli stranieri?”
“13. Al massimo 14,15. Ma non di più.”
“Chi ti aiuta a trovare clienti stranieri?”
“Fuori dall’aeroporto, me li trovo da sola.
A volte arrivano anche qui, nel barrio.”
Lo scenario che emerge dalle testimonianze dei minori sessualmente sfruttati è agghiacciante.
In Colombia, così come in altri paesi che presentano alti indici di povertà, centinaia di insospettabili concittadini italiani ed europei abusano quotidianamente
delle condizioni di vulnerabilità.
(Fonte: ecpat)
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