venerdì 5 aprile 2013

BAMBINA NELLA PEDOFILIA...


ANGIE E' UNA DELLE TANTI MINORI SESSUALMENTE SFRUTTATI IN COLOMBIA, COMPLICE UNA REALTA' DI MISERIA, GUERRA, VIOLENZA, MALTRATTAMENTO, ABUSO E PRECARIETA' DELLA VITA QUOTIDIANA...

MA DI QUESTE POVERE BAMBINE  SFRUTTATE, PURTRUPPO, VE NE SONO IN MOLTE 
ALTRE PARTI DEL MONDO...




Sono le due del mattino.
Angie, 13 anni, siede in un tratto morto della calle 23 di Bogotá. Alle sue spalle, il portone della residencia ove soggiorna. La via è angusta e priva di illuminazione pubblica. Nell’oscurità, si scorgono a fatica le sagome dei riciclatori che sezionano le borse dei rifiuti per trovare del cartone o delle lattine da vendere a qualche centinaio di pesos.

Angie sta tremando e si guarda attorno con fare circospetto.
Sa che il barrio La Alameda, tristemente noto per la prostituzione minorile, è uno dei più critici della città.

Secondo i dati della Policia Nacional, nel quartiere si consuma un omicidio ogni tre giorni.
“Se non passeranno almeno due clienti, non avrò il denaro sufficiente per pagare la stanza e dovrò trascorrere la notte in strada”.
Porta alla bocca un piccolo barattolo di colla gialla. In breve tempo, i bambini sessualmente sfruttati sviluppano gravi tossicodipendenze associate al consumo di diverse sostanze psicoattive.
“La cosa migliore della colla è che non senti niente, per esempio una pugnalata o che ti stanno picchiando. Non senti niente e rimani in piedi!”.
I minori che inalano colla gialla sono progressivamente estraniati dalla realtà, fino a quando sentono di non appartenervi più e se ne dimenticano del tutto. La colla anestetizza loro la coscienza e ne sopisce la volontà, creando un circolo vizioso che retroalimenta dinamiche di sfruttamento.
Iniziano ad usare la colla e altre sostanze inalanti per rendere sopportabili i continui oltraggi e violenze che accompagnano inevitabilmente la prostituzione e la vita di strada.

Lo sfruttamento sessuale espone i minori ad una serie di rischi che ne compromettono l’integrità e la vita. Una volta che si trovano con il cliente, le giovani vittime sono costrette a subire mille angherie tra cui offese verbali, minacce, percosse, violenze sessuali anche di gruppo, abbandoni in zone remote della città, sequestri che si dilungano anche per giorni e omicidi.
“La vita di strada è terribile, vivi nel mezzo della cattiveria, del vizio, di tutte le cose più brutte… Sai, questo mondo è tutto questo!”.

Sono sempre più numerosi i bambini che cadono nella rete dello sfruttamento sessuale a fini commerciali.
I dati di UNICEF Colombia sullo sfruttamento sessuale dei bambini sono allarmanti. Il numero dei minori coinvolti in questo turpe commercio è aumentato vertiginosamente negli ultimi anni, triplicando dal 2007 al 2009.
I bambini sessualmente sfruttati erano 12 mila nel 2007, per poi passare rispettivamente a 23 mila e 35 mila negli anni 2008 e 2009.

Il turismo sessuale, in forte crescita negli ultimi anni, ha contribuito in modo consistente ad alimentare il fenomeno dello sfruttamento sessuale coinvolgente minori.

Angie sa descrivere con oculatezza e precisione le preferenze degli stranieri: “Qui vengono anche clienti stranieri?”
“Sì, sono venuti uomini dagli Stati Uniti, dalla Francia, dall’Italia.
Cercano solo le ragazzine.
Pagano bene. Per fare incontri con gringos devi essere molto giovane e molto carina.”
“Quanti anni hanno le ragazzine che fanno incontri con gli stranieri?”
“13. Al massimo 14,15. Ma non di più.”
“Chi ti aiuta a trovare clienti stranieri?”
“Fuori dall’aeroporto, me li trovo da sola.
A volte arrivano anche qui, nel barrio.”
Lo scenario che emerge dalle testimonianze dei minori sessualmente sfruttati è agghiacciante.
In Colombia, così come in altri paesi che presentano alti indici di povertà, centinaia di insospettabili concittadini italiani ed europei abusano quotidianamente
delle condizioni di vulnerabilità.

(Fonte: ecpat)

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