venerdì 5 luglio 2013

DISCARICHE AL MARE...


QUESTA E' SOLAMENTE UNA PICCOLA PARTE DI QUELLO CHE REALMENTE VI E' NEL MARE...
DIPENDE ANCHE DA NOI, CERCARE IL PIU' POSSIBILE LASCIARLO PULITO
LA SQUADRA NAUTICA DELLA POLIZIA DI OLBIA, CON ESPERTI SOMMOZZATORI IMMERSI NEI FONDALI PER ORE NELLE ACQUE AL LARGO DELL'ISOLOTTO DI QUIRRA, HANNO SCOPERTO UN'ALTRA DISCARICA DI METALLI E CARCASSE.


La capitaneria di porto, nelle scorse ore, ha emanato un altro divieto di navigazione mentre la Procura di Lanusei, dopo il sequestro probatorio di qualche giorno fa, ha messo i sigilli a un’altra porzione consistente di fondali.
A pochi giorni dall’avvio dei controlli disposti dal procuratore Domenico Fiordalisi nell’ambito dell’inchiesta sulle morti di Quirra aperta per omicidio colposo e disastro ambientale, le acque intorno al poligono interforze continuano a essere meta di controlli da parte dei sub di Olbia, insieme alla squadra mobile di Nuoro e del corpo forestale di Lanusei. La discarica di ferraglia, parti di missili, e booster di carburanti, stavolta, viene scoperta nell’area marina adiacente a quella scandagliata nei giorni scorsi dalla stessa squadra nautica di Olbia.
Anche stavolta si tratta di una sorta di mega discarica di metalli e rottami di ferro che giacevano da tempo a diversi metri di profondità. L’ipotesi investigativa è che questi metalli, oltre all’inquinamento ambientale, abbiano causato anche diversi problemi di salute ad alcuni bagnanti.
Certo è che alla squadra mobile di Nuoro, nei giorni scorsi arriva una denuncia precisa. La presenta un abitante di San Vito. Racconta che al suo piccolo figlio, qualche tempo fa, dopo avere fatto il bagno nelle acque al largo di Quirra, la lingua era diventata verde. Altre segnalazioni poi, anche se non corredate di denuncia, sono arrivate negli ultimi giorni alle orecchie degli investigatori. Si parla di tre turisti milanesi che dopo avere fatto alcune immersioni nei fondali di Quirra avrebbero perso i denti. La notizia gira da qualche tempo anche su internet.
Intanto, attorno al caso Quirra, è intervenuta di nuovo l’Italia dei Valori. Con una interpellanza all’assessore regionale alla Sanità, Antonello Liori, sollecitata anche dal movimento culturale Sardegna virtuosa, chiede che venga costituito al più presto il registro regionale dei tumori. La stessa richiesta arriva anche attraverso internet: «La Regione – si legge nella petizione on line – ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini istituendo un registro dei tumori che possa monitorare le percentuali e la distribuzione delle patologie sul territorio».
Mentre l’Associazione Vittime Uranio chiede «di prelevare dei campioni di terreno dalle aree interessate e da quelle circostanti ed effettuare delle analisi radiologiche, meglio se in un centro specializzato all’estero, ad esempio in Francia. In questo modo sarebbe possibile stabilire se si è in presenza o meno di contaminazione da uranio».

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