mercoledì 3 luglio 2013

LITIGARE PER COSE BANAL...


MA VI RENDETE CONTO SU COSA LITIGANO?
E SE LITIGANO PER QUESTE COSE, FIGURIAMOCI COSA SUCCEDE PER QUELLE REALMENTE SERIE





Non si mettono d'accordo sul nome da dare al loro prossimo figlio e affidano la scelta ad un sondaggio tra i clienti del bar. Accade negli Stati Uniti. Ed è una storia tutta da raccontare.
La scelta del nome del figlio, si sa, è da sempre un momento molto delicato per una coppia. Gusti e preferenze diverse spesso portano a litigi e incomprensioni e l’accordo, di conseguenza, non è per niente scontato. Anzi. Siccome prevenire è meglio che curare, allora, a volte, è meglio delegare a qualcuno; piuttosto che un divorzio per futili motivi, ben venga la perdita di una decisione così importante.

Questa, almeno, deve essere stata la filosofia di due genitori della cittadina di New Haven, nello stato americano del Connecticut. Si chiamano Mark Dixon, di 24 anni, e Jennifer James, di 25, e non sapendo bene quale nominativo imporre al loro nascituro hanno pensato bene di esagerare un pochino, chiedendo il parere ai clienti della caffetteria che frequentano abitualmente.

La responsabilità, quindi, sarà tutta sulle spalle degli avventori del New Haven Green che avranno solo due opzioni da spuntare: Mark e Jennifer, infatti, si sono riservati almeno il privilegio di esprimere la coppia di nomi, Jackson e Logan, da cui improrogabilmente dovrà venir fuori quello prescelto.
La votazione è già partita e, anche se i mezzi a disposizione non sono proprio tra i più ortodossi, (al posto delle urne, i bigliettini con le preferenze degli “elettori” vengono inseriti nelle tazzine) procede spedita, combattuta, e soprattutto, rigorosissima.

Per ora hanno detto la loro in 1800, decretando il momentaneo vantaggio di Logan. In ogni caso, nulla è stato ancora stabilito visto che la tornata elettorale si chiuderà martedì prossimo con la comunicazione ufficiale del “candidato” vincitore. Per la nascita del bambino, invece, ci sarà da aspettare settembre; non osiamo pensare cosa s’inventeranno i genitori per la scelta dei padrini di battesimo.


(Fonte: Leggo.it)

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