giovedì 18 luglio 2013

MANIFESTANTI MANGANELLATI


 
 
 
MANGANELLANO I LAVORATORI 
       E LASCIANO INDISTURBATI I 
     CLANDESTINI, SEMPRE CON IL
          TACITO CONSENSO DEI 
    SINDACATI E GOVERNO, PRESI  
       PIU' DALLE BEGHE INTERNE 
      CHE DAI VERI PROBLEMI DEL  
         PAESE E DEGLI ITALIANI    
 
 

 
 
 

I manifestanti che hanno cercato di forzare l'ingresso della sede della Indesit a Fabriano sono stati respinti dalle forze di polizia. Ci sono stati momenti di tensione ma nessun incidente o persone rimaste ferite. Del gruppo che ha tentato di entrare facevano parte principalmente rappresentanti dei centri sociali, in particolare il Csa Fabbri, che giorni fa avevano gettato del letame e vecchi elettrodomestici davanti all'ingresso della residenza di famiglia dei Merloni, a Collegiglioni.

Il tentativo di entrare negli uffici della Indesit è stato condannato anche dai sindacati. Sul posto il questore di Ancona Stefano Cecere, che ha parlato con i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm perchè riportassero la calma. La situazione è quindi rientrata e i manifestanti allontanati.

Hanno superato la barriera solo degli striscioni delle Rsu degli stabilimenti di Albacina e Melano portati per lo più da donne, che come gesto simbolico li hanno distesi nel prato davanti all'ingresso dell'azienda.

«Lavoro, lavoro» è lo slogan che si leva più spesso contro il piano di riorganizzazione di Indesit Company, che sta passando in questo momento davanti al Comune di Fabriano. Non ci sono solo tute blu: i lavoratori hanno portato con sè le famiglie, i bambini e qualcuno anche il cane.

Al corteo si sono uniti i lavoratori di altri comparti. «Io sono del settore pubblico - racconta una signora - ma sono qui, perchè qui è in gioco il futuro di Fabriano, il futuro dei nostri figli». Qualcuno canta, ma la signora (il cui posto di lavoro non è in pericolo, sottolinea lei stessa) si commuove e si mette a piangere. E un'altra racconta: «Anche io ho un posto sicuro, ma mio genero ha perso il lavoro».

Il corteo si è fermato per salutare un folto gruppo di bambini del centro estivo di Fabriano che hanno applaudito i manifestanti. Tra i manifestanti sfilano anche i segretari regionali di Cgil, Roberto Ghiselli, della Cisl Stefano Mastrovincenzo e della Uil Graziano Fioretti. Ci sono anche l'assessore regionale al Lavoro Marco Luchetti, vari consiglieri regionali e alcuni parlamentari. «Indesit Made in Italy - orgoglio italiano» e ancora «orgogliosi di essere italiani» le scritte che campeggiano sulle t-shirt indossate dai manifestanti.

(Fonte: Leggo.it)

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