venerdì 21 dicembre 2012

FUGGIRE DENTRO UN TROLLEY...


ORMAI SI FA DI TUTTO PER CERCARE DI SCAPPARE DA TANTE SITUAZIONI ORMAI DIFFICILI E INSOSTENIBILI, TRALASCIANDO PROPRIO TUTTO ANCHE I PROPRI GENITORI, I QUALI, CONSEZIENTI, SPERANO ALMENO UN FUTURO MIGLIORE PER I PROPRI FIGLI.
 

Assim, cinque anni, afghano, si è fatto un viaggio di ore dalla Grecia all’Italia, chiuso dentro una valigia a trolley. Tutto questo dopo essere partito mesi fa dagli altopiani afghani, aver percorso le pianure persiane, aver attraversato le montagne del Kurdistan fino ad arrivare alle coste del Mediterraneo. Lui è l’ultimo ma come lui tantissimi bambini profughi fanno lo stesso viaggio, senza che nessuno se ne accorga.
A portare Assim nella valigia, un uomo che si dice “amico di famiglia”, sempre afghano, residente in Italia. Ad affidarglielo i genitori di Assim, per farlo salvare, per dargli un futuro migliore, probabilmente in Germania, dove era diretto. Anche a costo di farlo viaggiare chiuso per ore dentro una valigia.
I finanziari lo hanno scoperto al porto di Venezia dopo un viaggio da Patrasso, Grecia. Hanno fermato un uomo, gli hanno aperto il trolley e hanno trovato dentro Assim, tutto rannicchiato. L’uomo ha detto prima di essere il padre, poi lo zio, poi: “Sono un amico di famiglia, abito in Italia e sono andato a prendere il bambino dai suoi genitori che erano in Grecia”. E ha spiegato: “Era diretto in Germania da alcuni parenti”. Quindi è stato messo agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante delle condizioni degradanti.
Quanto al piccolo Assim, è finito in una casa famiglia allargata dove convivono otto persone fra bambini, adolescenti e uomini e nei prossimi giorni sarà affidato a una coppia di Venezia finchè, tra qualche mese, il giudice non deciderà che farne. Finché cioè non avrà accertato il perché Assim stava in una valigia, chi è veramente l’uomo che lo stava trasportando, dove stavano andando.

(Fonte: www.blitzquotidiano.it)

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