QUANDO SENTO PARLARE DI BULLISMO,
MI PIACEREBBE SAPERE SE QUESTI RAGAZZI
HANNO
ALLA BASE UNA FAMIGLIA, PERCHE’ SE DOVESSERO AVERLA, DOVREBBERO ESSERE
ALMENO
RIMPROVERATI…
UN MOTIVO DI QUESTE BRUTALI REAZIONI
CI DEVE PUR ESSERE
Il
timore dei medici era che ci fosse una perforazione dell’intestino. «Per fortuna
- fanno sapere dall’ospedale - non c’era, e oggi l’hanno potuto dimettere». Il
giovane ha riportato lesioni nell’area genitale e in quella peritoneale, dopo
che un compagno di classe gli ha «sparato» un getto d’aria sul fondoschiena con
un compressore. Vittima uno studente di 17 anni dell’Istituto professionale
Corrado Gex di Aosta. «Dovrà tornare per visite e controlli, ma il peggio -
aggiungono dal Prini - sembra scongiurato e non c’è stato bisogno di
un’operazione».
I fatti
risalgono alla fine di settembre, i ragazzi si trovavano nell’officina di
falegnameria, la lezione era appena conclusa. A un certo punto un compagno di
classe, di 18 anni, ha attivato il compressore e lo ha puntato contro il sedere
dell’amico. Il ragazzo indossava una tuta, che però aveva un piccolo strappo e
l’aria ha oltrepassato i vestiti. Il giovane ha subito iniziato a urlare per il
dolore e lo spavento ed è stato soccorso dagli insegnanti e portato in
ospedale.
«Abbiamo
preso gravi provvedimenti nei confronti del ragazzo che ha compiuto questo
gesto» spiega Patrizia Bongiovanni, preside dell’Istituto. Non si sarebbe
trattato di un episodio di bullismo, ma di una «stupidata». «La cosa più grave -
ancora Bongiovanni - è che lo studente ha quasi finito il suo ciclo di studi,
conosce benissimo le regole di sicurezza e sa come ci si deve comportare in
officina».
Giovanna
Sampietro, sovrintendente agli studi: «Non si sa cosa sia passato per la testa
di quel ragazzo. I giovani hanno sempre meno consapevolezza delle proprie
azioni, per fortuna le condizioni del compagno ferito sono meno gravi di quello
che sembravano in un primo momento. Ma spero che questo episodio serva anche da
lezione a tutti, che si ricordino che i comportamenti hanno delle
conseguenze».
(Fonte:
Lastampa.it)
Nessun commento:
Posta un commento