SE UNA PERSONA DECIDE D FARE LA MAESTRA,
ANCHE SE
SUPPLENTE, E HA DIFFICOLTA’ A GESTIRE 24 BAMBINI (E CHIUNQUE SA’ CHE I
BAMBINI,
E MENO MALE CHE SIANO COSI’, SONO ULTRAVIVACI…) NON DEVE
SFOGARE
LA PROPRIA RABBIA SU CHI NON C'ENTRA NULLA
CON I PROPRI
PROBLEMI,
AL MASSIMO POBREBBE SCARICARLA SU CHI L'HA MESSA IN QUELLA
CONDIZIONE...
MA MAI SU DEI BAMBINI INNOCENTI !!!
Tommy ha sei
anni e da dieci giorni dorme con una mano appoggiata sulla guancia. Come per
difendersi. Per nascondere lo schiaffo che lui e i suoi compagni di scuola
dicono sia partito dalla maestra. Un episodio ancora da chiarire, che la stessa
insegnante ha prima ammesso e poi smentito in una relazione invitata ieri
mattina alla preside. Di certo c’è una famiglia furibonda, lei italiana e lui
senegalese, che parla apertamente di gesti di razzismo. E c’è una denuncia «per
abuso dei mezzi di correzione» presentata dalla coppia, che rientrando
dall’ennesimo confronto in direzione si è trovata davanti a casa il marito della
docente, intento a farsi un’idea di dove abitassero.
Sono le 16 di
giovedì 3 ottobre. Tommy è in fila con gli altri compagni della scuola
elementare di Carmagnola. Frequenta l’istituto da tre settimane. E’ vivace. Ride
e scherza con i suoi nuovi amici. Sembra che il più vicino gli faccia il
solletico. Lui si scansa, urta un altro con lo zaino e quasi lo fa cadere. La
maestra, supplente di 53 anni, lo invita a ritornare al suo posto. Lo fa in
maniera energica e, a sentire i bambini presenti, parte un sonoro ceffone. E’
uno di loro ad avvisare il padre di Tommy. Lui va dritto dalla donna per
chiedere spiegazioni. Si sente rispondere che non è successo niente. Che il
ragazzo è bravissimo. Ma quando sale in macchina, l’uomo vede le cinque dita
stampate sulla guancia. «Mi brucia ancora», dice Tommy tra le lacrime.
L’uomo torna
dall’insegnante. Le dice di non farlo mai più. La replica arriva la mattina dopo
davanti al dirigente scolastico, il suo vice ed entrambi i genitori. «E’ stato
un momento di rabbia. Non è facile gestire 24 bambini tutti insieme» si sfoga la
docente, che non si scusa. Volano parole grosse. La madre del piccolo insulta
l’insegnante. «Ero accecata dalla rabbia - racconta - Come si fa a picchiare un
bambino per così poco? E perché, tra tutti quelli che si stavano agitando, è
stato preso di mira proprio lui? Se un docente non regge la pressione, allora
deve cambiare mestiere». La preside, Carla Leolini, riesce a placare gli animi
promettendo una rapida soluzione.
La decisione
viene presa nel giro di pochi giorni. Da lunedì la supplente non insegna più
nella classe di Tommy. Qui il suo servizio si limitava a dieci ore settimanali,
che saranno coperte dal corpo docente. «Abbiamo agito prima di tutto per la
serenità del piccolo - dice Leolini -. Ho scritto un rapporto al provveditorato
e spiegato che la decisione è stata presa in accordo fra tutte le parti. Quel
che è successo veramente è ancora da chiarire. Di certo non possiamo che
condannare qualsiasi gesto violento nei confronti degli alunni».
Tutto risolto?
Nemmeno per sogno. Perché la maestra adesso ha cambiato versione. Parla di un
«contatto accidentale» e minaccia querele per ingiurie e minacce. La mamma di
Tommy viene informata durante l’ultimo consiglio di classe. A scuola arrivano
anche il compagno, sempre più arrabbiato, e i carabinieri.
Al ritorno a
casa la famiglia trova un uomo accanto alla porta, che subito cerca di
allontanarsi. Finge di entrare in un cortile a poca distanza, ma è sfortunato.
La porta si apre ed esce il vero padrone di casa. Lo sconosciuto è il marito
della maestra elementare. Dopo aver provato a convincere i presenti con un suo
improvviso smarrimento, è costretto ad ammettere davanti ai militari di essere
stato vinto dalla curiosità di sapere dove abitasse quel bimbo, che continua a
ripetere: «Io quella maestra cattiva non la voglio più
vedere»
(Fonte:
Lastampa.it)
Certo il piccolo teppistello ora penserà di poter fare cio' che vuole impunito, come il padre violento che pero' tutti difendono in quanto senegalese (quindi di colore) .
RispondiEliminaMi piacerebbe sapere la professione del genitore !
Il problema sono di entrambi, la maestra deve educare i bambini, ma non deve alzare mai le mani...e il bambino deve cercare di stare piu' tranquillo. Ma oggi purtroppo i tempi sono cambiati in peggio e sono principalmente i genitori che dovrebbero rimproverare il proprio figlio se sbaglia al posto di prendersela sempre con gli insegnanti (in questo caso); una volta c'era piu' disciplina ed oltre a ricevere sgridate dall'insegnante, quando si arrivava a casa altri rimproveri dai genitori...ma oggi le famiglie sono quasi tutte "sfasciate" e di conseguenza vien fuori solo la malvagità dell'essere umano...
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