martedì 1 ottobre 2013

UN PRIMATO CHE NON MI PIACE AFFATTO...




VORREI CHE NON CI FOSSE QUESTO PRIMATO!

NEL MONDO OGNI 2 MINUTI UN BIMBO E' VITTIMA DI SFRUTTAMENTO SESSUALE.

ACCADE IN TUTTI I PAESI. ITALIA INCLUSA.
IL BEL PAESE RISULTA AI PRIMI POSTI SIA PER DESTINAZIONE DI TRAFFICI CHE PER DETENZIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICI





Prostituzione, pedopornografia, turismo sessuale. Allarme minori per le prossime edizioni di Mondiali e Olimpiadi in Brasile. I due eventi, che si terranno rispettivamente nel 2014 e nel 2016, a causa del flusso di visitatori atteso sembrano destinati a favorire lo sfruttamento sessuale dei minori che nel Paese già vanta un mercato da 32 miliardi di dollari annui. A parlare di “rischio concreto” è l’Ecpat che lancia la campagna di sensibilizzazione internazionale “Don’t look away!”, finanziata da Ue e Sesi. I dati sono chiari. Nel mondo ogni 2 minuti un bimbo è vittima di sfruttamento sessuale.
Accade in tutti i Paesi. Italia inclusa. Il Bel Paese risulta ai primi posti sia per destinazione di traffici che per detenzione di materiali pedopornografici. Si stima siano circa 80mila gli italiani che ogni anno si recano all’estero per turismo sessuale alla ricerca di minorenni. L’80 per cento del traffico di persone è a scopo di prostituzione. E se il 79 per cento è rappresentato da donne, il 20 è costituito da minori. Il fenomeno cresce e si articola sempre più. Le donne alimentano anche la domanda: over 40, single, di livello socio-economico medio-alto, partono alla ricerca di amanti tra 15 e 17 anni. «Quella del turismo sessuale è una vergogna del nostro tempo – dice il ministro a Beni Culturali e Turismo Massimo Bray - che dobbiamo affrontare per individuare tutti gli strumenti al fine di debellarla». Ad accendere i riflettori sul Brasile non è solo l’occasione di un biennio che si annuncia ad altissima densità turistica, ma anche la consistenza del mercato. Nel 2011 sono stati circa 250mila i minori vittima di prostituzione e ogni anno sono 500mila quelli vittima di sfruttamento e violenze sessuali. E i minori sono a rischio pure nel nostro Paese. Il 34 per cento entra in contatto con situazioni pericolose via web, il 7% è esposto a materiale pedopornografico.

(Fonte: Leggo.it)

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