lunedì 3 settembre 2012

CHE BRUTTA L'INDIFFERENZA...

 

Morta Yueyue, la bimba cinese travolta nel traffico tra l'indifferenza generale

 
 

 
 
(attenzione video di forte impatto...sconsigliato potrebbe urtare la vostra sensibilità)
 
 
 
...FORSE PERCHE' ERA UNA BAMBINA....
E SAPPIAMO CHE IN CINA NON HANNO NESSUNA CONSIDERAZIONE...  
 
PURTROPPO MOLTO SOVENTE VEDO GENTE INDIFFERENTE A CERTI FATTI....
SPERIAMO NON RIENTRI NELLA NORMALITA'!!!

SHANGHAI

Alla fine Yueyue non ce l'ha fatta.Nonostante oltre una settimana di terapia intensiva e le cure incessanti dei medici, il corpicino martoriato della bimba investita per due volte nell’indifferenza generale, ha ceduto. Troppo gravi le ferite, hanno detto i medici dell’ospedale del Guangdong dove la piccola di soli due anni era ricoverata dallo scorso 13 ottobre. Ferite gravi, profonde, soprattutto alla testa, che l’avevano portata ad un coma profondo dal quale non si è più risvegliata.

La piccola si trovava nei pressi di un mercato a Fochan, nel Guangdong, quando è stata investita da un suv bianco. Scaraventata sulla strada non è stata soccorsa ed è stata nuovamente travolta da un’altra auto. Ma nessuno si è mosso a compassione. Sono passati e ben 18 passanti prima che una donna dopo 20 minuti, vedendola sul selciato priva di sensi, la soccorresse e la portasse in ospedale. Ma troppo tardi.

Sono ora in molti a chiedersi se il ritardato intervento, se l’indifferenza dei passanti abbia o meno fatto la differenza, se la bimba avrebbe potuto salvarsi se qualcuno l’avesse soccorsa subito, senza perdere tempo. Forse, osserva qualcuno, si sarebbe potuto anche evitare il secondo investimento, quella seconda macchina che sopraggiunta ha provocato nuove lesioni a Yueyue, gia gravemente ferita.

Il video dell’incidente aveva già suscitato sui giornali e sulla rete un grosso dibattito. Ora, dopo la notizia della morte, i siti sono stati invasi da commenti, recriminazioni, si parla dell’indifferenza della gente, di egoismo, ma soprattutto di dolore.

I genitori di Yueyue, come tanti in Cina, sono lavoratori migranti, che per guadagnare i soldi necessari per vivere sono costretti ad allontanarsi dai loro paesi di origine, lasciando spesso i propri figli, anche piccoli, in balia di se stessi, o nei casi più fortunati, affidati ad amici e parenti.

Secondo alcune stime fatte ad esempio proprio nella provincia del Guangdong, si è calcolato che lo scorso anno i figli dei lavoratori migranti sono stati coinvolti in più di un terzo degli oltre 1000 incidenti che hanno riguardato bambini. «I genitori che vanno a lavorare fuori non hanno tempo per stare con i propri figli - spiega Zeng Jinhua, direttore del centro di ricerca e sviluppo per i bambini e i giovani del Guangdong - e non possono permettersi baby sitter, per cui questi ragazzi crescono per strada e sono esposti a continui pericoli».

(Fonte: http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/425975/)

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